Cento anni passati a progettare e costruire macinacaffè, alla ricerca della tazzina perfetta. Era il 1920 quando l’imprenditore toscano Valerio Conti fondò Eureka, piccola realtà artigianale che riforniva bar e alberghi locali. Oggi – grazie a brevetti innovativi, un nuovo management e ingegneri under 35 – quel primo chicco macinato un secolo fa ha portato il fatturato 2018 sopra i 25 milioni di euro, cifra più che raddoppiata in pochi anni. Traguardo raggiunto puntando sullo sviluppo globale della rete e vendendo macinacaffè di alta tecnologia e design che vanno dai 300 ai duemila euro. Dall’America all’ Oriente, per chi si occupa di caffè, non solo di capsule e cialde, oggi ci sono praterie da conquistare. L’azienda di Sesto Fiorentino esporta in 70 Paesi: in primis Germania, Austria, Gran Bretagna, Nord America, Australia e Asia. L’export, nel 2019, rappresenterà oltre il 95% del fatturato, anche grazie a Sud America e Giappone. Tutti mercati in cui la passione e la ricerca di un caffè di qualità sono sempre più forti.
Al timone dell’azienda, da cinque anni, c’è Maurizio Fiorani, direttore generale e amministratore delegato. Racconta il manager: «Quando sono arrivato eravamo in 14, oggi siamo oltre 65. Puntiamo tantissimo sui giovani ingegneri e sulla ricerca. Uno dei nostri brevetti si chiama “diamond inside”, macine che permettono una regolazione micrometrica della macinatura. Perché per avere una tazzina perfetta non basta un chicco di buona qualità. Serve anche una macinatura impeccabile, che produca polvere omogenea per la coppa della macchina da caffè». I macinacaffè di qualità, anche grazie alle richieste di una clientela informata e sempre più esigente, sono diventati delle sorte di «bisturi» chirurgici: consentono ad esempio di limitare gli sprechi di materia prima e di velocizzare macinatura e pulizia, caratteristica chiave per i locali più affollati.
Fiorani, 56 anni, è arrivato in Eureka dopo esperienze tra arredamento di design e con multinazionali del settore termosanitario. All’orizzonte, per l’azienda, presto ci sarà il Salone Internazionale del Caffè, ospitato all’interno di HostMilano, la fiera di settore più importante del mondo: «Sarà un palcoscenico fondamentale per sviluppare il nostro business e festeggiare il secolo di attività – conclude Fiorani –. Investitori esterni per crescere? Forse non lo dovrei dire, ma ricevo una telefonata a settimana. Francamente non abbiamo questa necessità: a fine 2019 scade il nostro piano triennale di sviluppo, ci penseremo poi».