EssilorLuxottica va avanti su GrandVision e, in attesa della decisione dell’Antitrust turco, si attrezza per ottemperare alle richieste di quello europeo. Il gruppo presieduto da Leonardo Del Vecchio ha dato mandato a Lazard e a Mediobanca per sondare l’interesse di possibili compratori per quei 351 negozi, di cui la maggior parte in Italia (172 punti vendita) e il resto in Olanda (142) e in Belgio (35), che la società dovrà vendere entro il primo settembre per garantire i livelli di concorrenza, se l’operazione andasse in porto.
L’incarico all’istituto guidato da Alberto Nagel per Del Vecchio è un atto dovuto: non solo perché Mediobanca ha assistito Luxottica in tutta la trattativa per convolare a nozze con Essilor, ma anche perché è la maggior banca d’affari italiana, nonché un’azienda in cui l’imprenditore è diventato il primo azionista (ha il 15,2% e vuol salire al 20%).
I punti vendita che EssiLux è obbligata a cedere – tra cui 102 punti vendita della sua VistaSì – prima della pandemia avevano un fatturato di 160 milioni e potrebbero ricevere una valutazione tra 280 e 300 milioni. La notizia dell’avvio del processo di cessione dei negozi europei, rilanciata da Bloomberg , ha fatto salire le quotazioni di GrandVision a 27,35 euro; il prezzo, tenendo conto della cedola da 0,35 euro pagata a maggio, è in linea con i 28 euro offerti due anni fa. A breve è atteso il via libera della Turchia, il cui ritardo è ascrivibile solo alla burocrazia dato che non sono previste criticità. L’esito dell’arbitrato tra EssiLux e Grand-Vision arriverà invece ai primi di luglio. Solo la sentenza dell’arbitrato determinerà se la trattativa andrà in porto e a che prezzo. Il mercato scommette che non ci saranno problemi: il titolo, che secondo gli analisti da solo dovrebbe valere 20-22 euro, è infatti vicino al prezzo dell’Opa (che nella versione originale è di 28 euro più 42 centesimi per lo slittamento dei termini di un anno).
GrandVision nei giorni scorsi ha parlato con alcuni investitori in via informale facendo trapelare che l’arbitrato procede secondo i piani e che alla fine l’operazione dovrebbe essere perfezionata alle condizioni originali. Qualcuno non esclude invece un lieve ritocco del prezzo, anche perché Leonardo Del Vecchio suole ripetere che «quando un’operazione è buona è buona sempre». Quello che Essilux aspetta di capire, anche alla luce dei dati del primo trimestre di GrandVision, è che la pandemia non abbia messo in discussione la solidità patrimoniale e il rapporto con i proprietari dei negozi del leader europeo dell’ottica.