Cda spaccato in EssilorLuxottica. Nel board di ieri, durato diverse ore, è continuato il braccio di ferro sulla governance aziendale in una discussione dove è stato affrontato il tema dell’arbitrato promosso dalla Delfin di Leonardo Del Vecchio: nel contraddittorio tra i componenti del consiglio di amministrazione, non sarebbe stato trovato un accordo sul tema dell’arbitrato e, a questo punto, le discussioni potrebbero essere rinviate e aggiornate in un prossimo board.
Ma sulla vicenda si fa sempre più pressante un intervento del nuovo commissario ad acta di EssilorLuxottica, dopo la nomina di ieri del tribunale del Commercio di Parigi. Un pronunciamento sull’arbitrato di Frank Gentin, in passato presidente dello stesso Tribunale, diventa a questo punto cruciale, per evitare uno stallo che rischia di fermare l’azienda.
Il consiglio di amministrazione di EssilorLuxottica, conta infatti 16 membri, 8 espressione di Essilor e 8 espressione di Delfin. Il muro contro muro non sembra risolvibile, se le parti non arriveranno a più miti consigli. E a quel punto dovrà intervenire il commissario.
La nomina di Frank Gentin segue la decisione dei soci francesi di rivolgersi al tribunale per superare l’impasse del gruppo, diviso a metà tra consiglieri espressi da Delfin e dagli azionisti transalpini. Gentin ha guidato il tribunale del Commercio tra il 2012 e il 2016 e ha risolto numerosi contenziosi tra grandi aziende, tra cui quello del 2014 tra il colosso del lusso Lvmh ed Hermes.
La nomina di Gentin è gradita a Delfin, tanto che il nome dell’ex presidente del tribunale del Commercio di Parigi sarebbe stato indicato dagli stessi consiglieri indipendenti di EssilorLuxottica indicati dal socio italiano: cioè Gianni Mion, Cristina Scocchia, Sabrina Pucci e Lucia Morselli.
La nomina da parte del tribunale del Commercio di Parigi di Frank Gentin come commissario per EssilorLuxottica è «una buona decisione nell’interesse del gruppo» ha spiegato Didier Malka, l’avvocato dei quattro amministratori indipendenti di EssilorLuxottica nominati da Delfin.
Secondo indiscrezioni vicine al fronte francese, contrario alle mosse di Delfin, si esprime invece soddisfazione per la nomina di un arbitro che possa difendere gli interessi dell’azienda. Il fronte francese, affiancato dai legali di Cleary Gottlieb, aveva chiesto al Tribunale di Parigi anche di non far votare in Cda gli indipendenti Delfin, istanza che però è stata rigettata dal Tribunale parigino.
Lo scontro ha avuto inizio dopo che il mese scorso Delfin, affiancato dai legali di BonelliErede, ha depositato una domanda di arbitrato presso la Camera di Commercio Internazionale, per far accertare le violazioni dell’accordo che ha sancito l’alleanza italo francese.
Secondo Delfin, infatti, c’e’ stato il «mancato rispetto dei doveri di leale cooperazione e buona fede previsti dall’accordo di combinazione del 2017 tra Essilor e Delfin, la quale è stata privata del potere di gestione paritetico che le pertiene ai sensi dell’accordo». In particolare, le regole non sarebbero state rispettate dal vice presidente esecutivo Hubert Sagnieres – capo dell’ala francese – e da EssilorLuxottica dietro suo impulso.
Mercoledì il Cda ha respinto la richiesta dei fondi e dell’associazione dei dipendenti Essilor, Valoptec, di allargare il board. A breve, in ogni caso, la parola passerà agli azionisti, che si esprimeranno sulla questione nell’assemblea del 16 maggio prossimo, dove è prevista una massiccia presenza di fondi istituzionali.