L’integrazione fra Essilor e Luxottica entra nel vivo, anche nel calendario ufficiale degli impegni. Il gruppo francese, infatti, ha comunicato ieri che il consiglio di amministrazione ha stabilito data e luogo della prima assemblea comune dei due gruppi: il prossimo 25 luglio, à la Maison de la Mutualité, 24 rue Saint-Victor, Parigi. Decisione presa in anticipo rispetto al completamento della combinazione italo-francese, anche perché alla data di ieri mancava ancora il via libera delle authority turche, ma soprattutto il nulla osta della Cina, che è condizione sospensiva dell’operazione. Nel momento in cui saranno completati anche questi due passaggi, ci sarà l’effettivo passaggio delle azioni Luxottica detenute da Delfin (62,43%) a Essilor. Il tutto è atteso che avvenga nelle prossime settimane.
Il nuovo gruppo, EssilorLuxottica, sottoporrà all’approvazione degli azionisti «le risoluzioni che porteranno nel più breve tempo possibile all’implementazione dei progetti di sviluppo una volta che la fusione sarà completata». Un’indicazione precisa sul fatto che non si intende perdere ulteriore tempo per l’integrazione.
Naturalmente il board ha fissato la data dell’assemblea dei soci, dando per scontato che per il 25 luglio l’operazione fra i due gruppi sarà conclusa, si legge nella nota diffusa ieri. «Tutto il management e lo staff sia di Essilor sia di Luxottica sono totalmente impegnati perché l’obiettivo venga raggiunto» spiega il gruppo francese, precisando poi: «Se, nonostante gli sforzi congiunti dei due gruppi, la fusione non sarà completata in tempo per permettere che l’assemblea si tenga il 25 luglio, una nuova convocazione sarà fatta di lì a breve con lo stesso ordine del giorno». Garantita la parità anche nella governance in sede di assemblea, che sarà comunque presieduta sia dal presidente esecutivo di EssilorLuxottica, Leonardo Del Vecchio, sia dal vice presidente esecutivo Hubert Sagnières.
L’ordine del giorno
Sempre ieri Essilor ha depositato l’avviso di convocazione dell’assemblea, pubblicato nel Bulletin des Annonces Légales Obligatoires (BALO). La convocazione nella sessione ordinaria prevede: l’approvazione delle politiche di remunerazione dei dirigenti; l’aumento dell’ammontare del gettone presenza degli amministratori, fino ad un ammontare globale di 2 milioni di euro per il 2018 e l’esercizio seguente; la ratificazione della cooptazione nel board di Sabrina Pucci in sostituzione di Raffaella Mazzoli, fino alla scadenza del 2021; l’autorizzazione al cda per procedere al riacquisto di azioni proprie fino al 10% del capitale sociale.
Ben più corposo l’ordine del giorno della sessione straordinaria dell’assemblea dei soci: autorizzazione al cda di riduzione del capitale sociale attraverso l’annullamento di azioni proprio detenute fino a un massimo del 10%; delega al cda per un aumento di capitale riservato ai sottoscrittori del piano di risparmio aziendale (Plan d’Epargne d’Entreprise) con il limite dello 0,5% del capitale sociale; l’autorizzazione al cda per piani di attribuzione di azioni esistenti della società a dipendenti e dirigenti fino ad un massimo del 2,5% del capitale sociale; l’autorizzazione al cda per un piano di stock option fino a un massimo dello 0,5% del capitale sociale; l’autorizzazione al cda per la concessione di azioni gratuite a beneficio di alcuni dipendenti di Luxottica, in sostituzione del piano di fidelizzazione concesso dal gruppo italiano; la delega al board di emettere azioni e titoli come aumento di capitale per un ammontare nominale totale pari al 10% del capitale sociale per un massimo di 1,5 miliardi di euro; la delega al cda per decidere uno o più aumenti di capitale, in Francia o all’estero, sia in euro sia in divise straniere per un massimo del 10% del capitale sociale per un ammontare nominale massimo di un miliardo di euro; delega per un ulteriore aumento di capitale fino a al 10% del capitale sociale. Queste ultime tre deleghe, secondo la 14esima delibera prevista dall’ordine del giorno, non dovrebbero superare nel complesso il 10% del capitale. Infine è prevista una delega ad un aumento di capitale che possa «incorporare riserve, benefit e premi» per un massimo di un miliardo.