Da una parte le abitudini di vita già improntate alla sostenibilità, che si traducono poi in scelte economiche e in condizionamento delle aziende, dall’altra la consapevolezza ancora parziale dei concetti che ne stanno alla base: il 4° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile realizzato da LifeGate in collaborazione con Eumetra MR, che sarà presentato oggi a Milano, racconta di un’Italia che già adotta comportamenti virtuosi ma che ha una dimestichezza parziale con il concetto di sostenibilità e con le sue implicazioni.
Per il 96% dei cittadini gli investimenti in energia rinnovabile sono prioritari così come quelli da destinare allo sviluppo dei mezzi pubblici per evitare l’uso dell’auto. Quanto al comportamento personale, per il 92% dei cittadini è importante la raccolta differenziata (e infatti Eurostat ha certificato che siamo primi in Ue con il 76,9% di rifiuti riciclati), seguita dall’uso di elettrodomestici a basso consumo energetico. Ma solo il 20% del campione intervistato dichiara di avere una piena coscienza di cosa si intenda per «sostenibilità ambientale». Cifra che però sale all’83% se si aggiungono anche coloro che dichiarano una «conoscenza con riserva». Tuttavia, rispetto a un anno fa, è in crescita il numero di persone che mostrano un conoscenza sufficiente della parola «sostenibilità» (42%). Mentre ancora un 38% manifesta poca dimestichezza. Insomma, 53 italiani su 100 ha difficolta a spiegare cosa sia un’«impresa sostenibile» ma 76 su 100 sanno cosa sia l’«energia sostenibile» e 75 su 100 lo «sviluppo sostenibile». «L’interesse alla sostenibilità rilevato nel 2016 a seguito dell’Expo, che si è consolidato l’anno scorso, nel 2018 ha ripreso la crescita registrando un +15% — spiega Renato Mannheimer di Eumetra MR —. I concetti veicolati hanno avuto modo di essere fatti propri e trasferiti nella pratica quotidiana». Numeri che per il ceo di LifeGate, Enea Roveda, «devono essere motivo di sprono per aziende e istituzioni a migliorare, per andare incontro alle esigenze delle persone». Tanto più che la maggior parte dei cittadini (86%) risulta sempre più motivata ad adottare uno stile di vita sostenibile.
Il maggiore risparmio in termini di anidride carbonica immessa nell’atmosfera, osserva LifeGate, deriva dall’uso di energia pulita: «Di tutte le azioni green che si possono fare è la più importante, fa risparmiare 1.380 kg di Co2 all’anno a testa rispetto ai 250 kg di Co2 derivanti dall’andare al lavoro in bicicletta». Gli italiani sono, comunque, già sostenibili in casa o almeno l’84% dichiara di esserlo: sono disposti a spendere di più per l’illuminazione a Led (73%) , per acquistare elettrodomestici a basso consumo (68%) e per alimenti a Km zero o biologici. Anche fuori casa cresce l’orientamento sostenibile, con il 22% propenso all’acquisto di auto elettriche o ibride e il 33% della popolazione che non usa l’auto per ridurre l’inquinamento.