Dopo un match al fotofinish, in Emilia Romagna Stefano Bonaccini batte la leghista Lucia Borgonzoni e sconfigge Matteo Salvini. L’ultima proiezione in nottata gli dà un vantaggio di sei punti. Stacco netto in Calabria, dove Jole Santelli restituisce la Regione al centrodestra e Pippo Callipo, l’imprenditore del tonno, bandiera del centrosinistra, non ce la fa.
Ma è il boom di affluenza in Emilia Romagna a sorprendere. Merito dell’effetto Sardine, che hanno portato in piazza decine di migliaia di persone, esportando da Bologna in tutt’Italia il Movimento. Sono andati a votare quasi 7 elettori su 10: il 67,6% , un’affluenza quasi raddoppiata. Cinque anni fa infatti, il rapporto era a parti invertite: sette elettori su dieci erano rimasti a casa, solo il 37,29% andò alle urne. Mentre in Calabria l’affluenza è al 44,32% di pochissimo (0,16) superiore a quella del 2014.
Per tutta la giornata, negli exit poll sull’Emilia Romagna, la forbice del distacco fluttua, ma dando sempre indietro la Lega di Salvini, il quale ha voluto trasformato la sfida emiliano-romagnola in un referendum su di sé e contro il governo Conte. Bonaccini, governatore uscente, non dubita del bis, convinto che il buon giorno si veda dalle lunghe file ai seggi. Per i 5Stelle è crollo di consensi: il candidato grillino Simone Benini è dato al 3,4, meno del voto di lista (4,6), segno che alcuni grillini hanno preferito il voto disgiunto. Per il M5S è débacle: solo cinque anni fa, erano al 13,2%, per non parlare delle politiche del 2018 quando in Emilia Romagna raggiunsero il 27,5%. In Calabria i pentastellati con Francesco Aiello, il docente scelto per marcare la distanza dal Pd, raccolgono come lista il 5,8% Al Nazareno, la parola d’ordine del segretario dem Zingaretti è stata: cautela. Si temeva che gli afflussi alti a Ferrara, Rimini e Piacenza fossero in chiave pro Lega, come per le europee dello scorso anno. Ma alla fine il risultato per il partito è incoraggiante: in Emilia Romagna ha un punto di vantaggio, 33,8%, rispetto ai leghisti che sono il 32,5%, e in Calabria è alla pari con Forza Italia al 15%. Le regionali, in particolare quelle emiliane, si sono trasformate nel giorno del giudizio per la politica italiana, trasformandosi nella madre di tutte le battaglie.