L’arrivo del treno Italo sulla Torino-Milano-Venezia è una grande novità per il consumatore italiano. Il 28 aprile del 2012 Italo partiva per il suo primo viaggio lungo la tratta Napoli-Milano, aprendo alla concorrenza il mercato dell’Alta velocità ferroviaria. Italo è passato dai sei milioni di passeggeri del 2014 ai 13 milioni del 2017 con la volontà di crescere ancora, puntando sui nuovi collegamenti. Da martedì 1° maggio 2018, la compagnia privata Ntv, appena acquisita dal fondo americano Gip, farà il suo ingresso sulla trasversale del Nord-Est, una delle tratte a più alto potenziale del mercato ferroviario nazionale. Lungo l’intera linea, i treni Italo fermeranno nelle stazioni di Brescia, Desenzano, Peschiera, Verona, Vicenza, Padova a Mestre. Tutto questo grazie ai nuovi investimenti della società, che ha acquisito 17 nuovi treni Pendolino prodotti da Alstom, gli Italo Evo. Di questi 17 treni, dieci saranno già in servizio dal 1° maggio. Altri due entreranno in servizio entro l’estate, gli ultimi cinque arriveranno nel 2019.
La concorrenza, spiega Andrea Giuricin, docente di economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano, ha già portato degli enormi benefici per gli italiani che utilizzano l’Alta velocità da nord a sud e viceversa. Uno studio condotto dal docente stima che, dal 2011, anno precedente all’apertura del mercato, al 2017, il prezzo medio del biglietto sulla Salerno-Milano sia diminuito di circa il 40 per cento. Al contempo vi è stato un forte incremento del numero dei viaggiatori, al punto che nel corso degli anni la modalità ferroviaria ha messo in crisi quella aerea, costringendo alcune compagnia a chiudere la rotta Milano-Roma (vedi easyJet).
Secondo Giuricin, anche nel caso della Torino-Venezia il l’arrivo di Italo e della concorrenza permetterà una riduzione dei prezzi per i viaggiatori. Questa riduzione dei prezzi, afferma lo studio, potrebbe portare a un risparmio annuo per i consumatori di circa 80 milioni di euro rispetto a un mercato monopolistico solo su questa tratta, dopo che questi vantaggi sono stati evidenti per i viaggiatori sulle tratte già interessate dalla concorrenza. Questo abbassamento generale dei prezzi dovrebbe provocare un effetto simile a quello già visto sul resto della rete italiana, dove il mercato è cresciuto di circa il 90% in soli sei anni. Lo sviluppo turistico sulla Torino-Milano-Venezia, già molto importante, potrebbe essere aiutato proprio grazie alla diminuzione dei prezzi medi dei biglietti.
Se tale sviluppo dovesse avvenire come previsto, osserva Giuricin, la domanda di passeggeri chilometri potrebbe raddoppiare nel medio termine, rendendo la Torino-Venezia una delle principali tratte italiane dopo la Salerno-Milano. Si legge nello studio: «Da un punto di vista della domanda, a regime, quando Italo introdurrà tutta la sua offerta grazie all’arrivo dei nuovi treni Evo, circa 10 milioni di persone all’anno viaggeranno su questa tratta». Inoltre ci saranno benefici anche per l’ambiente, grazie allo shift modale dalla strada verso il treno.