Industrializzare un metodo altamente artigianale: una sfida per certi versi difficile, soprattutto se si ha a che fare con uno dei capisaldi della cucina italiana quale è la pizza. Ci è riuscito Cristian Pederzini, presidente di Italpizza Spa e della holding proprietaria, la modenese Dreamfood S.r.l., che oggi guida un’azienda leader nel nostro Paese nella produzione di pizze surgelate per la Gdo. Prodotti di qualità, una lievitazione di 24 ore, stenditura manuale dell’impasto e cottura in forno a legna: sono questi gli ingredienti alla base della ricetta.
È subito bene precisarlo però: non si fanno solo lievitati in casa Dreamfood. Questo anche grazie alla spinta derivata dall’acquisizione di alcuni competitor. A fine 2020 è stato il turno dell’ex Antico Forno a Legna Spa di Mortara (Pv), ora Italforno Srl, seguita due anni dopo dalla spagnola Pizza Artesana Sa Sempre nel 2022 è stata rilevata l’ex Mantua Surgelati Spa, ora Mantua.it Srl, che ha portato il Gruppo a una capacità produttiva di circa 435 mln di pizze all’anno e che disponeva di un ramo gelati. A inizio 2023 è arrivata infine anche l’acquisizione della maggioranza della vicentina Italgelato, di cui il Gruppo già deteneva delle quote. Un’operazione che, nelle parole di Pederzini, punta ad ampliare l’offerta con un altro prodotto simbolo del made in Italy. E il volume d’affari stimato per il ramo gelati, che guarda prevalentemente all’estero, è di circa 25 mln.
Ma per provare a dare una dimensione alla crescita del Gruppo Italpizza si possono prendere in considerazione anche i dati economici dei tre anni compresi tra il 2019 e il 2021. Il fatturato è aumentato, passando da 147,4 mln di euro a 162,33 mln e, infine, attestandosi a 194,14 mln: cifra che segna un +17,5% sul 2019. Il valore dei ricavi nel 2021 è quasi il quadruplo rispetto a quello del 2015, quando l’azienda modenese sfiorava i 51,04 mln. In questi anni, quindi, il Gruppo Italpizza ha avuto un tasso composto di crescita annuale del 22,44%.
Grazie anche alle acquisizioni portate a termine, il Gruppo fa sapere che nel 2022 il fatturato è balzato a 320 mln. E le stime per l’anno in corso sono ancora più rosee: forti di un primo trimestre in cui i ricavi si sono attestati a 92 mln, la previsione è quella di chiudere il 2023 intorno ai 350 mln.
Tornando ai dati del triennio 2019-2021, anche l’Ebitda è aumentato, in termini sia valoriali che percentuali. Il margine operativo lordo del 2019 si fermava poco sotto i 12,71 mln, pari a un margin dell’8,62%. Nel 2020 era cresciuto a quasi 17,04 mln (10,5%) e l’anno seguente è arrivato a 19,05 mln (9,81%). L’Ebitda percentuale medio dei tre anni, dunque, si attesta al 9,64%.
Nel 2021 Dreamfood ha registrato un Ebit di 6,7 mln e un risultato dell’esercizio appena inferiore ai 4,98 mln. L’azienda di Cristian Pederzini chiudeva l’anno anche con un patrimonio netto di 61,09 mln, ma aveva debiti per 18,86 mln a causa di una Posizione finanziaria netta (Pfn) positiva. Il rapporto tra Pfn ed Ebitda medio nel 2019-2021 è di 1,13.
Stando al rating More di Modefinance, agenzia di rating del gruppo Teamsystem, Dreamfood ha ricevuto lo score A, indice di buona reputazione di credito e di bassa probabilità di default per l’azienda. Nel 2021, infine, il Roe, cioè l’indice di redditività del capitale proprio, è stato dell’12,42%.
Dreamfood è una tra le aziende presentate all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera. Dreamfood sarà poi presente giovedì 4 maggio alla tappa di Parma del tour che vedrà protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.