“Che il Covid abbia penalizzato sproporzionatamente le donne sul mercato del lavoro in Italia, era cosa nota: a inizio anno avevano infatti avuto ampia risonanza mediatica – anche su queste testate – i dati Istat secondo cui, su 101.000 occupati in meno che si contavano a dicembre 2020, ben 99.000 erano donne – ossia un preoccupante 98%. Allargando lo sguardo a tutto l’anno, su 444.000 occupati in meno, le donne erano il 70%. Ora arriva anche il rapporto “Le equilibriste – La maternità in Italia 2021”, elaborato da Save The Children sempre su dati Istat e divulgato in occasione della festa della mamma, a mettere in luce un aspetto in più: non solo sono state colpite sproporzionatamente le donne, ma lo sono state in maniera particolarmente forte le madri e quelle con più di un figlio – come del resto era facilmente intuibile.” Come scritto da Chiara Andreola, su Monitor di VeneziePost, i recenti dati ci confermano che le disparità di genere nel mondo del lavoro sono tutt’altro che superate, soprattutto quando si parla di madri, e i recenti eventi ne hanno acuito la gravità. Sia a livello istituzionale che a livello delle singole imprese si fatica a mettere in atto politiche e misure che permettano alle donne di godere di un equo trattamento e di metterle nella condizione di poter esprimere a pieno le proprie potenzialità e aspirazioni. Potenzialità che potrebbero rivelarsi ora più che mai decisive e competitive, in quanto con l’avvento della tecnologia, risultano sempre più importanti e ricercate quelle che vengono chiamate soft skills, ovvero le capacità emotive e relazionali, competenze tipicamente femminili, che saranno sono quelle che faranno la differenza tra il lavoro umano e quello automatizzato, trattandosi di caratteristiche che non possono essere rimpiazzate da macchinari all’avanguardia.
Ecco alcuni titoli che vi consigliamo per comprendere in modo più approfondito tutto quello che riguarda questa tematica.
Parità di genere e politiche pubbliche. Misurare il progresso in Europa, Paola Profeta, Università Bocconi Editore
Nonostante gli impegni formali assunti dalle Nazioni Unite e dalla Commissione Europea per migliorare gli squilibri di genere, negli ultimi decenni i progressi verso la parità di genere sul mercato del lavoro e nelle posizioni decisionali nell’economia e nella politica sono progrediti a un ritmo scoraggiante e lento.
I paesi europei sono stati proattivi nel sostenere politiche come il congedo di paternità e le quote di genere per i consigli di amministrazione delle imprese, ma misurare l’efficacia di queste iniziative si è rivelato difficile. Il libro offre un’attenta analisi comparativa delle politiche di genere in Europa, fornendo una panoramica approfondita di come le politiche pubbliche stiano plasmando l’uguaglianza di genere e di come la presenza delle donne nelle posizioni decisionali in economia e politica stia a sua volta disegnando nuove politiche pubbliche.
Paola Profeta basa la sua analisi su dati inediti e su una prospettiva interdisciplinare innovativa per comprendere il rapporto tra uguaglianza di genere e politiche pubbliche e il loro impatto sull’economia e la società europea, con lezioni che risuonano anche al di fuori del vecchio continente.
Il futuro del lavoro è femmina. Come lavoreremo domani, Silvia Zanella, Bompiani
Questo è un libro su come lavoreremo domani, e riguarda tutti: uomini e donne, giovani o prossimi alla pensione, persone alla ricerca del primo impiego o di una nuova direzione lavorativa, dipendenti o liberi professionisti, manager o imprenditori.
Il futuro del lavoro è femmina. Non donna, femmina. Femminili sono le competenze che saranno sempre più richieste in ambito professionale, perché nessun robot sarà in grado di replicare le cosiddette soft skills, ovvero le capacità emotive e relazionali. Femminili saranno i modi di organizzare le aziende, perché le gerarchie rigide e il comando verticale non funzioneranno più in uno scenario complesso, veloce e incerto. Femminile è oggi il punto di vista necessario per comprendere davvero come lavoreremo domani. Non si tratta infatti di capire chi vincerà la battaglia tra uomo e macchina, ma come cambieranno la gestione del tempo e dello spazio di lavoro, le relazioni e la nostra identità, il modo di cercare e vivere un impiego. L’esperienza del Covid-19, che ha costretto molti al lavoro da remoto e a relazioni professionali a distanza, ci ha dimostrato come ripensare il modo di lavorare sia più che mai necessario e urgente. Dobbiamo imparare a fare vero Smart Working, ma prima ancora a condividere obiettivi, dare e generare fiducia, mostrarci vulnerabili e capaci di metterci in ascolto. Questo libro racconta il futuro del lavoro e la via migliore per arrivarci tutti, maschi o femmine non importa.
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