Domenica 29 novembre ha avuto luogo Open Factory, l’happening digitale – promosso da ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera e curato da Goodnet Territori in Rete – che ha permesso di scoprire il meglio del Made in Italy in un pomeriggio durante il quale le imprese hanno aperto le loro porte online e un parterre di imprenditori, manager, economisti e giornalisti hanno discusso dell’importanza e del futuro della manifattura italiana dopo il covid19.
Open Factory 2020 è stata un’edizione speciale del tradizionale opening di cultura manifatturiera e industriale che da 6 anni vede le più importanti imprese del Paese aprire le porte ai visitatori: un modo per scoprire, usando le parole di Stefano Micelli, “la cultura manifatturiera italiana, capace di mixare personalizzazione del prodotto e tecnologia che rende appetibile al consumatore globale i prodotti del Made in Italy”. Open Factory 2020 ha avuto anche una valenza simbolica molto forte: un format sperimentale che ha dato la possibilità di ascoltare i racconti e le testimonianze degli imprenditori e di capire l’importanza che le imprese hanno per il futuro del Paese.
“Negli scorsi mesi c’è stato un momento in cui sembrava che le fabbriche fossero dei luoghi non sicuri e per questo da chiudere – spiega Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost – Tale pensiero, retaggio di una cultura anti-industriale molto forte in questo Paese, poi è stato superato quando si è visto che le imprese per prime hanno cominciato a reagire, impostando sistemi di sicurezza interni alle fabbriche che le hanno rese luoghi sicuri. E’ importante che la comunità veda che le fabbriche aiutano il Paese e che anche in questi mesi difficili hanno contribuito a migliorare la situazione, non a peggiorarla”.
La diretta di Open Factory è disponibile sul sito www.open-factory.it, sul canale Youtube di ItalyPost. Il palinsesto completo della diretta, con la scaletta degli interventi, è disponibile sul sito www.open-factory.it.