Fabbriche, laboratori, centri di ricerca, musei aziendali. Il 25 novembre saranno in almeno 15.000 gli italiani che, grazie a Open Factory – la manifestazione promossa da ItalyPost – allo shopping nei centri commerciali preferiranno le visite nelle aziende dove si produce il meglio del Made in Italy. E non saranno solo aziende leader del design come Lago o Ratti a fare il pieno di visitatori, così come non saranno da tutto esaurito solo i musei aziendali o gli stabilimenti di grandi brand come Perugina, Lavazza, Acqua Panna o Unoaerre, ma saranno soprattutto decine di imprese manifatturiere dai brand sconosciuti ad attrarre la curiosità del grande pubblico. “A Maniago, un paesino sperduto della provincia di Pordenone – racconta Antonio Maconi, il curatore della manifestazione – ci sono già quasi mille persone registrate per andare a vedere gli ingranaggi di Siap, un’azienda del gruppo Carraro. Ma a centinaia – continua Maconi – si sono già prenotati per andare a visitare aziende come Dallara o Davines a Parma, Lem nell’aretino, gli stabilimenti di Univel a Mortara, Lodi e Vercelli, le aziende dell’alto Friuli Gortani, Eurotech, Amb e LimaCorporate o i laboratori dove si progetta la cybersecurity di VEM a Modena piuttosto degli impianti di Eni a San Donato Milanese e Novara o di Snam a Sergnano (Cremona)”.
La varietà delle aziende che apriranno le loro porte darà modo ai visitatori di avere solo l’imbarazzo della scelta. Ad aprire infatti saranno diverse tipologie di imprese: al Porto di Venezia saranno quattro le imprese – all’Autorità Portuale si affiancheranno Multi Service, VTP-Venezia Terminal Passeggeri e Venezia Heritage Tower – che racconteranno le proprie produzioni e il loro rapporto con la logistica portuale. Parteciperanno a Open Factory anche imprese metalmeccaniche come Galdi di Treviso o mG miniGears di Padova, uno dei principali produttori al mondo di componenti di precisione e ingranaggi complessi; se Irsap di Arquà Polesine (Rovigo) porterà alla scoperta delle linee di produzione dei propri radiatori in acciaio, Imperiale Group di Mirandola (Modena) guiderà i visitatori nel cuore della “terra dei motori” emiliana, illustrando tecnologie costruttive all’avanguardia nel settore del design automobilistico. Sono ben tre gli aeroporti che parteciperanno all’edizione 2018 di Open Factory: allo scalo di Venezia “Marco Polo”, reduce del successo delle edizioni precedenti della manifestazione, si affiancheranno anche gli aeroporti “Antonio Canova” di Treviso e “Valerio Catullo” di Verona.
Nel vicentino, a Romano d’Ezzelino, parteciperà Silgan D.S., leader mondiale nella produzione di spruzzatori per i prodotti per la pulizia e l’igiene; a Settimo Milanese Grc Parfum guiderà i visitatori in itinerari olfattivi alla scoperta della creazione dei profumi. A Torino, il gruppo CNH Industrial aprirà l’Industrial Village, uno spazio di 74mila mq che un tempo ospitava l’officina per la revisione finale dei veicoli FIAT e ora è uno dei più importanti musei di veicoli industriali in Italia. A Treviso Antrax IT porterà alla scoperta del “design del calore” con i termoarredi firmati da Matteo Thun, Daniel Libeskind, Marc Sadler, tra gli altri. Tra le aziende Champion, The Bridge Bio condurrà il pubblico alla scoperta delle proprie bevande, dessert e creme bio e vegan, senza lattosio e senza colesterolo. In occasione del proprio 50° anniversario, Cartotecnica Postumia di Carmignano del Brenta aprirà i propri impianti di progettazione, stampa e fabbricazione di imballaggi in carta per alimenti e shopper per il settore retail; i più piccoli saranno invece i protagonisti da Primo (Morocolor) dove si scoprirà il processo di creazione della tempera, dell’acquerello e del colore stesso. La creatività sarà anche al centro dei laboratori di mosaico proposti a Udine da themissingpiece.it.
Tessuti di Sondrio guiderà i visitatori alla scoperta dello stabilimento di produzione di tessuti di cotone; in Veneto saranno aperte aziende come la Unox di Cadoneghe, Tecnoeka di Padova, Colorificio San Marco o la Keyline di Conegliano. A Prato, sarà invece un’azienda di filati, la Cofil, a rendere visibile i processi produttivi di una delle attività storicamente più importanti del distretto. Non mancano anche quest’anno le aziende di servizio, come Considi (Grisignano di Zocco, Vicenza), che offrirà ai partecipanti la possibilità di scoprire le demo di trasformazione lean realizzate secondo il modello Toyota, InovaLab, spin off del Laboratorio di Elettrotermia dell’Università di Padova, o Studio Pointer, che guiderà i visitatori alla scoperta del graphic design.
Da cosa nasce questo grande interesse per la manifattura Made in Italy? Secondo l’economista Stefano Micelli, docente all’Università Ca’ Foscari Venezia che ha ispirato Open Factory fin dalle sue prime edizioni pilota avvenute negli anni scorsi nel Nordest, “è la cultura manifatturiera italiana, capace di mixare personalizzazione del prodotto e tecnologia che rende appetibile al consumatore globale i prodotti del Made in Italy”. Il fatto che a due settimane dalla manifestazione già molte aziende abbiano dichiarato il tutto esaurito e molte altre stiano facendo sforzi organizzativi per ampliare il numero dei turni di visita è segno evidente di un interesse crescente del pubblico a comprendere il processo produttivo.
Sul sito della manifestazione (www.open-factory.it) è possibile scoprire tutte le Open Factory e il programma di ciascuna azienda protagonista. Tutti possono partecipare a Open Factory, dalle famiglie con bambini ai giovani studenti interessati ad approfondire la loro conoscenza sulle aziende. Tutti gli eventi di Open Factory sono infatti a ingresso libero: è solamente richiesta, per ragioni organizzative, la prenotazione alle visite e agli eventi di proprio interesse sul sito, in corrispondenza di ciascuna azienda.
Open Factory è un progetto di ItalyPost, curato da Goodnet, in collaborazione con L’Economia del Corriere della Sera, con main partner Eni e Unipol. Partner della manifestazione è Nestlé, sustainability partner Conai.