Pagare di più con la carta di credito per pagare meno ogni giorno. Al piano terra del Palazzo dell’Onu da New York Giuseppe Conte annuncia una specie di piano Marshall contro l’evasione che ruoterà attorno a una sorta di rieducazione a premi del cittadino. Un gruppo di lavoro tra il ministero dell’Economia e Palazzo Chigi sta affinando le armi contro i furbetti della piccola spesa come i grandi evasori e chiunque si nasconda al fisco. «Ci sono varie ipotesi sul tavolo» conferma il presidente del Consiglio. Tre di queste ipotesi stanno emergendo dalle indiscrezioni dei lavori sulla manovra e sulla riforma della giustizia. La prima, Conte la evoca così: «Stiamo pensando a un intervento radicale in legge di Bilancio, un meccanismo che vada a incentivare l’utilizzo della moneta elettronica rispetto al contante». Più nel dettaglio si sta pensando di premiare l’uso delle carte di pagamento, che sono tracciabili rispetto alle banconote. La formula allo studio prevede che sopra una certa soglia di spesa fatta senza ricorrere al contante (2 mila o 5 mila euro si vedrà), scatterà una detrazione progressiva fino a circa un dieci per cento (le cifre, va detto, ancora sono ipotetiche). Facciamo l’esempio di un caffè pagato mediamente un euro. Quel caffè a fine anno, quando si sarà cumulato un totale di migliaia di euro spesi attraverso la carta, potrebbe avere un costo effettivo di 90 centesimi. Calcolati al netto della detrazione: un premio che il contribuente virtuoso della moneta elettronica si sarà meritato. Questa la logica che sta alla base del pacchetto di misure che sarà allargato ai pagamenti digitali e che si spera aggiornerà i successi della già sperimentata fatturazione elettronica. Non solo. L’altra ipotesi al vaglio è una vecchia idea che di tanto in tanto viene rispolverata: una lotteria degli scontrini. Un modo per renderli attrattivi, per spingere i cittadini a chiedere la ricevuta, perché quel pezzo di carta, troppe volte percepito solo come un evitabile fastidio sia dal cliente che dall’esercente, potrebbe invece essere il biglietto decisivo per una vittoria milionaria. Il governo infine promette un serio intervento penale. Il lato grillino della coalizione giallorossa spinge per rendere praticabile il carcere per i grandi evasori. Un obiettivo che il M5S si era già prefissato di realizzare durante i mesi dell’alleanza con la Lega.
Conte sfrutta i riflettori di New York per replicare alla contro-narrazione «del governo delle tasse» che Matteo Salvini è già pronto a scagliare appena si conosceranno i contenuti della legge Finanziaria. Va detto che sulle misure più economiche, quelle per scoraggiare l’uso del contante e incentivare la richiesta dello scontrino con le quali già qualcuno ipotizza di recuperare almeno 5 miliardi l’anno, la condivisione tra Pd e M5S è totale. «Ogni anno 110 miliardi di euro vengono sottratti al fisco e all’Inps» afferma il viceministro dem all’Economia Antonio Misiani alla Camera, nel corso dell’esame dei disegni di legge “Rendiconto generale dell’amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2018” e “Disposizioni per l’assestamento di bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2019”. L’occasione per rivendicare anche dal lato Pd l’introduzione di «incentivi per l’uso delle carte elettroniche». Una strada «fruttuosa per recuperare un ammontare di risorse significativo e cruciale per finanziare gli impegni che attendono l’Italia nella prossima legge di Bilancio», a partire dalla sterilizzazione dell’Iva per 23,1 miliardi di euro.
«Noi vogliamo fare un patto con gli italiani, come mai è stato fatto in passato – spiega Conte – Chiedo fiducia: sono sicuro che alla fine pagheremo tutti le tasse ma tutti le pagheremo meno». Per il governo si tratta solo di evitare strumenti che alla fine «possano comprimere i consumi». Ma la lotta all’evasione è una sfida che Conte definisce «epocale» e sulla quale intende caratterizzare il proprio mandato: «Mi sono convinto che sia questo il vero problema del nostro sistema economico. Se non riusciamo a combattere l‘evasione, la pressione fiscale rimane altissima e continuerà a soffocare la crescita. E’ arrivato il momento del coraggio e di assumersi la responsabilità delle proprie scelte».