Sarà una edizione davvero speciale quella della Green Week 2022, la manifestazione promossa da ItalyPost e Fondazione Symbola con l’Economia del Corriere della Sera che da dieci anni racconta e discute il percorso di transizione verso la sostenibilità ambientale e sociale delle imprese italiane. E non lo sarà tanto e solo per una serie di novità molto attese, come la presenza del Premio Nobel per la chimica 2021 David MacMillan, dell’autrice americana del libro “Il lato oscuro della moda” Maxine Bedat, dello chef stella verde Michelin Massimo Bottura e del glaciologo inglese Peter Wadhams, ma anche per il lancio del Manifesto delle 1.000 imprese green, che ha già visto aziende come Scarpa, Panguaneta, Manifattura Valcismon, Eternedile, Manteco, Canapificio Nazionale, Astoria, Bellini, Pietro Fiorentini, Crocco, Astoria e tante altre firmare una lettera di impegni per ridurre gli impatti ambientali e sostenere il contesto sociale.
Il Festival metterà al centro i grandi temi della complicata fase che stiamo attraversando, e lo farà, fin dall’evento di apertura venerdì 10 giugno mattina al Green Life di Credit Agricole a Parma, con ospiti del mondo industriale e politico. Tra questi Fulvia Bacchi, direttore generale UNIC Concerie Italiane,, Davide Bollati, presidente Davines, Fabio Ceccarani, amministratore delegato Simonelli Group , Alberto Figna, presidente Agugiaro e Figna Molini, Marco Rossi, co-amministratore delegato Irsap e poi Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato Iren, Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola, Bruno Tabacci, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e Luigi Lazzareschi, amministratore delegato Sofidel.
I temi all’ordine del giorno sono davvero tanti. Ma, appare chiaro che man mano infatti, che gli impegni si fanno stringenti – a partire dalla scelta europea di riduzione della Co2 entro il 2035 – e la guerra che si svolge ai confini dell’Europa pone seri problemi negli approvvigionamenti di energia, emergono problematiche che creano forti tensioni tra l’esigenza di procedere nel percorso di transizione energetica e le esigenze, da una parte, del mondo produttivo e, dall’altra, di un tessuto sociale che comincia a soffrire in maniera significativa i rincari. La limitata produzione di energia da fonti rinnovabili in tempi stretti sta infatti mettendo in crisi interi comparti industriali della manifattura italiana ed europea e alimenta la ricerca di soluzioni che, necessariamente, devono evitare impatti che compromettano il futuro del pianeta.
La Green Week che si svolgerà tra il 7 e il 12 giugno e che si concluderà con il Festival della Green Economy che si terrà a Parma tra il 10 e il 12 giugno, vogliono dunque affrontare questi temi senza veli né ipocrisie. Così, se da una parte molte aziende dislocate in tutte le principali regioni italiane potranno candidarsi per diventare “Fabbriche della Sostenibilità”, aprendo le loro porte – soprattutto a giovani laureandi e dottorandi – per mostrare i percorsi di sostenibilità che intendono compiere e stanno compiendo, dall’altra Parma diventerà per tre giorni la capitale italiana del dibattito sulle spine che la transizione ecologica comporta. E, se sarà un dibattito vero su questioni cruciali, non per questo il Festival perderà la rotta maestra che indica come indispensabile arrivare ad una rapida riduzione delle emissioni da fonti fossili, premessa fondamentale per garantire il futuro nostro e del pianeta.
Oltre ad una serie di grandi eventi, il Festival della Green Economy di Parma si articolerà su cinque grandi aree tematiche che vedranno svolgersi altrettanti incontri ciascuna. Uno dei grandi temi riguarderà la mobilità, che includerà questioni come quelle legate alla logistica, al settore automotive e a quello aeronautico per soffermarsi poi sul grande tema della mobilità nelle città e quello relativo alle infrastrutture. La seconda area riguarderà invece il food ponendo al centro i temi della salute, dei (falsi) miti relativi all’agricoltura biologica, agli sprechi alimentari, alla necessità di sfamare il pianeta e, infine, a quello delle tecnologie e biotecnologie per l’alimentazione. La terza grande area riguarderà invece i temi dell’abitare sostenibile con particolare attenzione al tema delle metropoli, delle medie città e dei territori considerati marginali, ma si affronteranno anche i temi relativi alla casa (e ai grattacieli) del futuro, alle problematiche che lega l’abitare ai consumi energetici e ai temi della riforestazione delle città. Ma poiché sostenibilità è anche ricerca, una sezione sarà dedicata alle soluzioni tecnologiche, alle visioni del futuro, ai nuovi prodotti e al loro packacing e a come gestire e risparmiare le risorse idriche. Infine la quinta sezione sarà dedicata alle problematiche di diversi settori industriali, dal turismo alla moda, dall’energia all’acciaio fino al packaging e alla filiera del legno.
Tutte le informazioni sulla Green Week e per partecipare al Festival della Green Economy sono reperibili sul sito www.greenweekfestival.it