Tutto rinviato a dopo l’estate, quando il governo spera che anche il quadro della congiuntura sia migliorato. Anche se l’Ufficio parlamentare di bilancio sottolinea i rischi di un ulteriore ribasso della crescita, il governo è convinto di poter fare più dello 0,2% programmato per quest’anno.
Secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, l’Italia ha un problema «strutturale» evidenziato da una crescita «anemica» negli ultimi vent’anni, e dalla crisi del 2009-2014 dalla quale il Paese non si è ancora completamente ripreso. «Abbiamo bisogno di cambiamenti strutturali, servono misure chiare», ha detto il governatore, a Washington per i lavori del Fondo monetario, insieme al ministro Tria.
Reddito di cittadinanza e quota 100 «avranno un effetto — dice Visco — ma potrebbero non sostenere la crescita e la produttività». Possono aiutare la domanda aggregata, ma non incidono sulla produttività, che è uno dei problemi principali. In Europa non c’è un rischio di recessione, ma fattori temporanei di difficoltà, dice Visco. Invitando di nuovo il governo a mantenere sotto controllo il debito pubblico, che invece è destinato ad aumentare anche quest’anno.