Non è una segnale di salute per la nuova maggioranza. La Camera ha approvato la risoluzione sulla Nadef, il documento che disegna la cornice della manovra, e soprattutto il rinvio del pareggio di bilancio. Per questo secondo voto era richiesta la maggioranza assoluta, 316 voti. E ne sono arrivati 319, appena tre in più, a causa delle tante assenze nei banchi della maggioranza. «Ricordate che non siete andati a casa per tre voti», dice per Forza Italia Simone Baldelli mentre in Aula la Lega è tornata a chiedere, in coro, «elezioni, elezioni».
Da Lussemburgo, dove ha partecipato all’Ecofin, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri si dice fiducioso: con la commissione europea «il dialogo è stato molto positivo, c’è ottimismo». E annuncia lo «scongelamento» della digital tax, la tassa del 3% sui ricavi delle grande imprese del web. Una misura prevista dalla Finanziaria dell’anno scorso, ma rimasta ferma per la mancanza delle norme attuative. «Entrerà in vigore dal primo gennaio», promette Gualtieri, e dovrebbe portare in dote mezzo miliardo di euro. Altri 3,3 miliardi di euro dovrebbero arrivare dal decreto fiscale, che potrebbe approdare in consiglio dei ministri lunedì prossimo. Il recupero più consistente, un miliardo e mezzo, arriva dalla stretta sulla compensazioni tra crediti e debiti fiscali, mentre un altro miliardo deriverebbe dalle misure contro le frodi sui carburanti. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte dice di aver «raccomandato coraggio soprattutto nella lotta all’evasione».
In effetti qualche risorsa in più potrebbe arrivare proprio dall’attività dell’Agenzia delle entrate, che per il 2019 ha l’obiettivo di recuperare 9 miliardi di euro: «Siamo convinti di poterlo centrare, e addirittura di superarlo di poco visto che ad oggi abbiamo già riscosso 6 miliardi», dice il presidente dell’Agenzia Antonio Maggiore. Ma c’è un altro dato che fa riflettere. Dalla cancellazione delle cartelle al di sotto dei mille euro, previsto l’anno scorso con la pace fiscale, lo Stato ha rinunciato a recuperare oltre 31 miliardi di euro. Più dell’intero valore della prossima manovra.
Sempre ieri il consiglio dei ministri ha finalmente dato il via libera al decreto legge sul clima, quello che contiene gli incentivi alla rottamazione per auto e scooter Euro 3 e il contributo fino a 5 mila euro per i negozianti che vendono i prodotti sfusi e alla spina, che quindi non hanno bisogno di contenitori di plastica. Il pacchetto vale in tutto 450 milioni di euro. «È il primo atto del green new deal» dice il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Il prossimo passo dovrebbe il taglio dei sussidi ambientali dannosi. Operazione che ha anche il grande vantaggio di fare cassa.