La strada ora è ancora più in discesa per Giuseppe Conte, il passo indietro di Dario Franceschini su una casella da vicepremier lo aiuta nella composizione del governo. Se il Pd è disposto a non avere vice a palazzo Chigi, dicono nello staff di Conte, allora dovrebbe cadere, o almeno è presumibile, anche la richiesta simmetrica dei 5Stelle e in questo caso, se veramente anche Di Maio farà un passo indietro, potrà aspirare ad un ministero di peso, cosa che gli sarebbe stata preclusa, o più difficile, in caso di abbinamento con il ruolo di numero due del governo. In ogni caso, dice il premier incaricato, «sono convinto che anche Luigi stia lavorando a questo progetto con entusiasmo».
Ieri Conte è intervenuto alla festa del Fatto Quotidiano, alla Versiliana, in collegamento da Palazzo Chigi, e ha parlato praticamente di tutto. Intanto di sé stesso. Sono un premier 5 stelle? «Non sono iscritto al Movimento 5 stelle, non partecipo alle riunione del gruppo dirigente, non ho mai incontrato i gruppi parlamentari, definirmi dei 5 stelle mi sembra formula inappropriata. Rimane però il dato che c’è molta vicinanza, li conosco da tempo, lavoro con M5S molto bene. Sono dati di fatto, poi le valutazioni le lascio a tutti». Ha annunciato che scioglierà la riserva sulla formazione di un nuovo governo entro mercoledì: «Vedo un buon clima di lavoro. Da questo punto di vista sono convinto assolutamente che tutti sono disponibili ad accantonare il passato e a concentrarsi su questo importante progetto che riguarda l’intero Paese. Mi conforta il fatto che per le due forze politiche disponibili a sostenere questo progetto, abbiano molta consonanza nei punti programmatici».
«Il tema dei ministri non è la massima premura in questo momento», ha proseguito Conte, «ma il programma e le linee strategiche. Poi inviterò le forze politiche che sostengono il governo a sedersi intorno a un tavolo e a darmi suggerimenti, non indicazioni secche ma aperte, in modo da potermi consentire di scegliere la migliore squadra. Che deve avere le migliori caratteristiche. Essere incensurato non è una qualità per aspirare a governare il Paese, è una premessa indispensabile». E ancora: «Sto ricevendo tanti messaggi da parte dei leader che ho conosciuto in questi 14 mesi, in particolare tanti segni di apprezzamento. Questo fa piacere e lo considero un ottimo auspicio per avviare un’esperienza di governo in cui l’Italia può giocare da protagonista in questa nuova legislatura. Mi piacerebbe molto che l’Italia possa dare un contributo critico per adeguare il patto di stabilità al nuovo clima economico, alla nuova prospettiva economica». La discon-tinuità significa aprire un’ampia stagione riformatrice per il Paese, mettere in primo piano una visione del Paese di economia sostenibile, economia circolare
Conte ha anche promosso il discorso di Beppe Grillo «è un intervento condivisibile per quanto riguarda l’impostazione, Grillo ha disegnato il futuro, ci invita a guardare in una visione prospettica». Poi un punto nodale sul programma: «Mi conforta il fatto che per le due forze politiche disponibili a sostenere questo progetto, abbiano molta consonanza nei punti programmatici. Confido che anche altre forze che hanno dato disponibilità potranno riconoscersi in questi punti programmatici». Ma il dato centrale, che Conte sottolinea, è un altro: «Non ci saranno più sensibilità rispettive ma un unico programma condiviso dove sarà difficile, e questo è il mio obiettivo, distinguere una misura, un obiettivo che sta a cuore all’una o all’altra forza politica. Lavorerò anche per questo, per evitare una squadra tutta maschile e riconoscere al genere un adeguamento riconoscimento».
Infine una battuta su sé stesso: «L’ho dimostrato con i fatti che non sono un premier per tutte le stagioni, quando al Senato è stata ritirata la mozione di sfiducia, quindi concretamente mi è stata proposta una rinnovata stagione, l’ho rifiutata». Nessun ripensamento sul passato e sulla Lega — «Io sono il prof del futuro e sono concentrato sul futuro» — e sui migranti: «Chi sbarca in Italia sbarca in Europa. Detto questo, non sarebbe affatto saggio pensare che non occorra perseguire una politica seria, rigorosa sull’immigrazione». Quindi ha aggiunto la necessità di modificare il regolamento di Dublino, contrastare i traffici illeciti e lavorare sui meccanismi europei di accoglienza e distribuzione dei migranti.