Cresce la preoccupazione delle imprese per l’impatto del coronavirus sull’economia. Confindustria chiede al governo un confronto continuo per individuare misure condivise sia per affrontare l’emergenza, sia per varare interventi straordinari, anche strutturali, in modo da fronteggiare gli effetti su interi settori e filiere produttive che stanno subendo gravi danni. Anche dal territorio arriva un forte richiamo sulla gravità della situazione per le imprese: «Siamo in emergenza economica, l’impatto del coronavirus lo sconteremo duramente», ha detto ieri il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi. «Fermare la Lombardia, che era già in forte rallentamento, significa frenare oltre un quinto del Pil italiano e dare un duro colpo a tutta la filiera dell’industria, che rischia di impiegare mesi per recuperare lo svantaggio economico con il resto del mondo».
Mantenere la continuità produttiva è anche una delle priorità indicate da Confindustria al governo: va mantenuto l’approvvigionamento e la distribuzione dei prodotti, occorrono interventi specifici sull’occupazione, sugli ammortizzatori sociali e sulla liquidità delle imprese, anche fuori dalla zona rossa. I danni sono già evidenti. In Lombardia, ha sottolineato Bonomi, lavorano un quarto degli addetti del manifatturiero italiano, da cui deriva oltre il 27% dell’export nazionale. «Bisogna contenere i toni di allarmismo – continua il presidente di Assolombarda – siamo al paradosso di dover garantire ai partner commerciali l’assoluta idoneità e sicurezza dei prodotti delle nostre imprese. Occorrono immediati interventi normativi che introducano interventi di sostegno alle imprese sia di natura finanziaria, sia di sostegno al lavoro, sia di politica estera. Non sono sufficienti le poche misure adottate e ipotizzate finora». Per Bonomi oltre al danno economico va considerato il danno reputazionale, che avrà un impatto significativo sull’economia nel medio-lungo periodo. «Prepariamoci a lavorare duramente per recuperare la nostra credibilità internazionale. Ogni giorno che rimaniamo fermi – ha concluso Bonomi – diamo un colpo al cuore dell’economia italiana, cioè al nostro futuro».
Confindustria è impegnata nel confronto con il governo per avere misure adeguate. Martedì sono state messe sul tavolo del ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, che ha convocato Confindustria, Rete Imprese, Alleanza delle cooperative e Confapi. Il direttore generale, Marcella Panucci, ha chiesto interventi fiscali e contributivi, sostegno al credito, misure a favore di quelle filiere e settori che stanno subendo gravi danni. Un’azione che, insieme alla descrizione dei primi provvedimenti emanati dal governo, è stata descritta in una nota diffusa ieri da Confindustria su tutte le iniziative confederali adottate in relazione alla gestione dell’emergenza coronavirus in campo economico, e che sarà ripetuta per avere un contatto continuo con la base. Il testo sintetizza interventi già adottati dal ministero dell’Economia (sospensione adempimenti tributari in 11 comuni della cosiddetta zona rossa e possibilità di smart-working). Confindustria, dice la nota, è anche accanto alla Protezione civile per le forniture di dispositivi medici attraverso il Programma Gestione Emergenze coordinato dalla Piccola Industria, e con la Task Force Coronavirus.