Per costruire un’auto servono le macchine della Ciem. L’azienda di Cassino costruisce impianti di movimentazione per il trasporto interno dei veicoli nello stabilimento durante la lastratura, il montaggio, la verniciatura e tutte le altre fasi della produzione. «Una nicchia, dove però è molto importante l’innovazione e la risposta rapida all’evoluzione del mercato, che sono il nostro marchio di fabbrica», spiega l’amministratore delegato Umberta Vizzaccaro. L’attività è nata nel 1976 da un’idea di suo padre Orazio, che al tempo insegnava elettromeccanica nelle scuole tecniche ed è entrato come docente nello stabilimento di Piedimonte San Germano della Fiat.
«La manutenzione delle auto era la sua specializzazione e dall’apertura dello stabilimento nel ‘72 ha istruito gli operai su come farla, finché è riuscito a mettersi in proprio, fornendo il servizio chiavi in mano», precisa. Da quel nucleo minuscolo si è sviluppato il gruppo di oggi, con cento dipendenti in Italia e altri 150 in giro per il mondo, dalla Polonia al Brasile, passando per la Francia, la Spagna e il Regno Unito. Sempre alle calcagna della grande madre Fiat, che però non è più l’unico committente. «Non si tratta di delocalizzazione, ma di soddisfare l’esigenza di produrre in loco le quote obbligatorie per i singoli Paesi dove s’installa uno stabilimento», fa notare Vizzaccaro, che è subentrata tre anni fa, alla scomparsa di suo padre, nella gestione del gruppo insieme al fratello Mario. «Anche nella fase dell’internazionalizzazione abbiamo sempre fatto uno sforzo per mantenere tutto il processo produttivo in casa e il grosso della produzione in Italia», rileva Vizzaccaro.
Una decisione in controtendenza, negli anni in cui tutti i competitor terziarizzavano fette di produzione all’esterno. «Abbiamo optato per il rafforzamento delle competenze piuttosto che per il risparmio a tutti i costi e questa scelta ha pagato», sostiene. Il gruppo fornisce i suoi impianti a tutti i grandi dell’automotive, da Ford a Mercedes, da Bmw a Renault, con un fatturato che si aggira sui 40 milioni. E punta ad allargarsi ancora di più all’estero, soprattutto conquistando nuovi clienti tedeschi, che sono i più difficili da espugnare.