Chiuderà oggi pomeriggio a Padova l’edizione 2019 del Galileo Festival dell’Innovazione: una settimana di incontri affollati da migliaia di giovani giunti da ogni parte d’Italia, da imprenditori e professionisti che lavorano quotidianamente nel campo della ricerca e dell’innovazione e da migliaia di cittadini curiosi di scoprire idee e progetti che cambieranno il futuro.
200 relatori, oltre 30 realtà che hanno contribuito a realizzare o gli 80 appuntamenti del Festival, 500 presenze per la sola conferenza del teorico della Blue Economy Gunter Pauli: sono solo alcuni dei numeri che hanno caratterizzato la manifestazione, che quest’anno si è allargata fino a diventare La settimana della Scienza e dell’Innovazione: sette giorni in cui oltre 30 realtà del mondo scientifico, culturale, imprenditoriale e associativo hanno collaborato insieme alle istituzioni cittadine, trasformando Padova nel capoluogo del sapere scientifico e della divulgazione. Da questo sforzo corale, il Festival – promosso dal Comune di Padova e ItalyPost, con il patrocinio dell’Università di Padova e dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, in collaborazione con Fondazione Cariparo e Agenda Digitale del Veneto, con il sostegno di Promex e Confartigianato Imprese Padova, con la partnership di CUOA Business School, Niuko ed Ecor International, con Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ed EGEA come content partner, e curata da Goodnet Territori in Rete – ha tratto linfa nuova, dimostrando di essere divenuto un appuntamento di primo piano sulle innovazioni in ambito scientifico e tecnologico e sulle sfide che riguardano il futuro delle imprese e della ricerca.
A testimoniare la centralità della manifestazione nel campo dell’innovazione, la presenza di grandi nomi della ricerca scientifica ed esperti nazionali e internazionali, come Elena Cattaneo, senatrice a vita e scienziata nota a livello internazionale per le sue ricerche sulle cellule staminali, che ha regalato alla città una lectio magistralis sulla storia del gene di Huntington; Alberto Mantovani, immunologo e direttore scientifico di Humanitas, nonché lo scienziato italiano con il maggior numero di citazioni sulle riviste internazionali; Gunter Pauli, economista e imprenditore belga teorico della Blue Economy; padre Paolo Benanti, docente di Etica della Tecnologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma; Matteo Flora, fondatore e amministratore delegato The Fool Group, e Giuseppe Mayer, chief digital officer Armando Testa, specialisti degli inganni della Rete, che al Galileo Festival hanno discusso di hacker, democrazia e fake news; e Massimo Polidoro, segretario nazionale CICAP-Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze.
Cuore “simbolico” della manifestazione sono stati gli appuntamenti legati al Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, che non solo ha visto la presenza di oltre 200 persone all’incontro pubblico con i 5 finalisti del Premio – Cristina Cattaneo, Roberto Defez, Pietro Greco, Sandra Savaglio e Peter Wadhams – , ma ha anche registrato il tutto esaurito nella cerimonia in Aula Magna di Palazzo del Bo, che ha visto uscire vincitrice Cristina Cattaneo con il libro Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo (Raffaello Cortina Editore). Ha conquistato il secondo posto il libro di Peter Wadhams, Addio ai ghiacci. Rapporto dall’Artico (Bollati Boringhieri).
Ma, nel corso della Settimana, c’è stata una vera e propria esplosione di eventi che ha attraversato la città di Padova nel segno della scienza e dell’innovazione. Al centro del dibattito è tornato anche quest’anno il tema della formazione delle competenze per le imprese che innovano: l’Università di Padova, tra le varie iniziative a sua cura, ha proposto una serie di focus sul progetto di Smact, il competence center del Nordest, e su Unismart, la comunità tecnologica di Ateneo; Niuko ha curato un incontro sul reverse mentoring, un processo di scambio di competenze mediante il quale i giovani con una forte conoscenza del digitale aiutano i senior, con una lunga esperienza lavorativa, a familiarizzare con la tecnologia; inoltre, Studio Bonini ha organizzato un dibattito sulle nuove competenze per proteggere l’innovazione Made in Italy.
Internet delle cose e robot sono poi stati al centro di un panel organizzato da auxiell, mentre i processi organizzativi nell’era di industry 4.0 sono stati tema di dibattito in diversi incontri organizzati dall’Ateneo di Padova; si è parlato poi di big data per la crescita delle imprese e del territorio della “data valley”, in un evento a cura di Blum, ma anche dei motivi per cui i talenti italiani scelgono di lavorare all’estero.
Il Galileo Festival è stata anche un’occasione per presentare i risultati di una ricerca sviluppata dall’Università di Padova sui processi di digitalizzazione delle imprese champion. E proprio le imprese sono state protagoniste di molti confronti: infatti, oltre 20 aziende che hanno scelto di innovare per competere nei mercati globali sono state presenti alla manifestazione per raccontare le proprie storie d’innovazione, ma anche – è il caso di Ecor International e di Brevetti CEA – per reclutare i talenti direttamente sul campo, organizzando colloqui di selezione con i 200 laureandi e dottorandi provenienti da tutta Italia che hanno partecipato alla Settimana e con gli studenti dell’Università di Padova.
Al Galileo Festival si sono svolti poi numerosi incontri su un tema di grandissimo interesse scientifico: la ricerca oncologica. Gli eventi, a cura di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, content partner della manifestazione, hanno visto come protagonisti ricercatori ed esperti di primo piano, come l’immunologo Alberto Mantovani, Antonio Moschetta, docente di Medicina interna all’Università di Bari, e Giovanni Tonon, oncologo dell’Ospedale San Raffaele.
Alle avanguardie della ricerca scientifica e dell’impresa innovativa si sono affiancati, poi, i grandi temi di attualità: primo tra questi, l’approfondimento sulla democrazia all’epoca degli hacker e delle fake news, con l’intervento di specialisti come Matteo Flora, Giuseppe Mayer e Telmo Pievani, o il focus sulla ricchezza della Rete con i sociologi Stefano Allievi e Andrea Miconi e l’economista Lorenzo Forni.
A fare da corollario ai dibattiti, le visite guidate nei luoghi della scienza di Padova – tra cui il Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte di Palazzo Liviano, l’Orto Botanico, l’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza, il Museo di Geologia e Paleontologia di Palazzo Cavalli, il Museo di Macchine “Enrico Bernardi”, il Museo di Storia della Fisica, l’Osservatorio Astronomico e il Planetario -, i laboratori per tutte le età e alcuni format originali, come le “cene con la ricerca” organizzate dall’Università di Padova. Non sono poi mancati i momenti di spettacolo, come la rappresentazione teatrale “Il filosofo e la regina”, a cura di Maurizio Lovisetti, o l’intervento di Massimo Polidoro con il suo “Leonardo. Discepolo dell’esperienza”, o ancora lo spettacolo di (e con) Andrea Pennacchi, che ha chiuso la Settimana celebrando la figura simbolo di questi sette giorni dedicati alla cultura scientifica: “Galileo – Le montagne della luna e altri miracoli”.
«Sono estremamente soddisfatto della riuscita di questa manifestazione non solo per l’eccezionale partecipazione di pubblico alla quasi totalità dei convegni, delle visite e degli incontri, ma soprattutto perché attorno al Premio Galileo siamo riusciti a mettere in moto una rete di relazioni che ha permesso di dar voce e visibilità alle principali istituzioni culturali e scientifiche della città. Siamo cioè riusciti a costruire insieme un progetto che rilancia Padova come capitale della Cultura scientifica e dell’innovazione» è il commento di Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova.
«Lo straordinario successo di questa edizione del Galileo Festival, testimoniato dalla massiccia presenza di migliaia di giovani, è frutto della collaborazione attiva tra decine di soggetti istituzionali, associativi, accademici e imprenditoriali di Padova e del Veneto. La città ha saputo così portare all’attenzione nazionale una ricchezza di contenuti culturali e scientifici che la rendono crocevia dei processi che nascono nel mondo della ricerca e si trasferiscono al mondo delle imprese innovative, da quelle artigiane alle champion. Il nostro ringraziamento va dunque al Comune di Padova che ha saputo coordinare tutte queste energie, alla Fondazione Cariparo, alla Camera di Commercio, all’Università, a Confartigianato e agli oltre trenta enti assieme ai quali abbiamo costruito la rete di eventi che hanno reso per una settimana Padova capitale della Scienza e dell’Innovazione» è il commento di Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost.