A questo punto dovrebbe essere chiaro che la mentalità non è puro spirito, come teorizzato dai filosofi idealisti, né ha una origine metafisica, come nella fede dei credenti. Ma soprattutto non è inscritta nel dna delle persone, come a volte erroneamente si sente dire anche dai leader politici p...
Quando, nel settembre 2008, i media di tutto il mondo trasmettevano le immagini degli impiegati di Lehman Brothers che lasciavano per sempre i loro posti di lavoro, l’opinione pubblica mondiale comprendeva che qualcosa stava cambiando per sempre.
I primi segnali della grande crisi negli Stati U...
Sono 3 minuti potentissimi. Un passaggio di appena 180 secondi, che racchiude un’indimenticabile lezione di management. Il professore è Sergio Marchionne che a giugno del 2014, durante la presentazione al Festival dell’Economia di Trento del libro Made in Torino? di Giorgio Barba Navaretti e Gi...
Stefano Zamagni insegna Economia politica all’Università di Bologna ed è adjunct professor of International political economy alla Johns Hopkins University di Bologna. Tra i più conosciuti economisti italiani, ex presidente dell’Agenzia per il terzo settore, è stato di recente nominato presi...
A un certo punto, attorno al 1978, quello sconosciuto piccolo industriale della provincia italiana sbarcò nel Regno e mise paura agli inglesi. Si agitò il primo gruppo britannico, che andò a chieder protezione al primo ministro, che mandò un funzionario d’ambasciata in missione spionaggio ...
La prefazione del libro "L'impero diviso. Dal consumismo al nazionalismo: le due europe dalla caduta del muro ad oggi" (Solferino) in cui la firma del «Corriere» dialoga con lo studioso bulgaro Ivan Krastev. Se trascuriamo i rischi per la libertà, possiamo perderla
Il progetto Manhattan, che portò al nucleare per scopi bellici, impiegò 130.000 persone, costando oltre due miliardi di dollari dell’epoca e fu la prima impresa scientifica di simile portata che coinvolgesse contemporaneamente tecnici e politici.
Nello stesso solco, la corsa alla Luna, voluta...
Di tanto in tanto nei boschi intorno a Boston accade di intravedere stupefacenti creature artificiali, per molti versi al contempo affascinanti e terrificanti. Passeggiano e corrono lungo campi erbosi, saltano agil- mente tronchi d’albero e sassi, si inerpicano per alture collinari impervie. Son...
Ho piacevolmente accolto la proposta di Alessandro di scrivere la prefazione di questo libro perché oltre alla stima reciproca che abbiamo costruito durante gli anni in cui, da manager, mi ha accompagnato nel processo di sviluppo aziendale, ci accomuna la visione che la formazione continua a tutti ...
Nel libro “Fare i manager rimanendo brave persone” (Feltrinelli), Giuseppe Morici si muove tra la ricerca di una rilettura di quello che lui ha fatto in quanto manager e una critica profonda per come il sistema delle aziende si trova a vivere. La sua è una critica non polemica, mai banale. Non rincorre ai titoloni da giornale. Compie dei ragionamenti per dimostrarci che spesso ci facciamo prendere da meri abbagli.
Il fil rouge di “Costruire e abitare: etica per la città” di Richard Sennet (Feltrinelli) sta nel costruire città pensanti, non accomodanti. Le spinte verso la diversità, da una parte, e verso la tecnologia, dall’altra, rischiano di consegnare – ai chi le vive – degli spazi che non aiutano a comprendere la complessità che stiamo vivendo.
“Il ritorno delle tribù, la sfida dei nuovi clan all’ordine mondiale” (Rizzoli), è l’ultimo libro scritto dal Direttore de “La Stampa”, Maurizio Molinari. Un testo importante in questa nuova fase geopolitica dove tutto sembra imprevedibile, non più appartenere al passato. Un libro che ha la capacità di alzare il velo del gioco pericoloso a cui stiamo andando incontro: la disgregazione degli Stati nazionali.
Gente che galleggia, non decide di pestare i piedi, si riserva spazi di dissenso al massimo solo sui social. Tutto fuori da sé, in modo da non contaminare il sé. Di tutta questa poltiglia umana – oggi – abbiamo il romanzo che ne racconta le vite, le miserie, le aspirazioni, la grande normalità. Già dal titolo, “Le vite potenziali”, il romanzo di Francesco Targhetta, abbiamo la sintesi perfetta: a nessuno manca nulla – di base – per vivere una vita vera.
La lettura di “Empatie”, di Laura Bolella, porta a riflettere sulla necessità di guardare all’empatia in modo distaccato, molteplice. Un libro che può aprire dei dubbi su come ognuno di noi dialoga con l’altro e rischia di distruggere il proprio io. L’empatia è una virtù che viene giudicata di fondamentale importanza per la nostra esistenza. In realtà potrebbe essere la fonte della nostra deriva sensazionalistica. La radice dell’empatia è guardare il mondo dentro di noi in rapporto agli altri.
“Siamo malati che ignorano la causa della propria malattia” diceva il poeta Lucrezio. Per la verità molti di noi ne conoscono le cause. Però non ci piace, perché costa troppa fatica, affrontarle. Incrociare un libro che porta un titolo su questo tema, “Ego è il mio nemico”, di Ryan Holiday, merita di essere comperato solo per questo. Andrebbe collocato accanto allo specchio che ci porta a confrontarci ogni mattina. Il merito del libro non va molto al di là. Però, di questi tempi anche i moniti servono, hanno un loro valore intrinseco. Per questo magari a qualcuno la lettura di questo libro può aiutare a meglio indirizzare le sue energie.
Giovani e lavoro: l’80% è sdraiato, senza grandi idee su cosa fare e con scarse conoscenze; il 20% è iper skillato, preparato alla competizione internazionale con dosi importanti di energia. Chi oggi ha tra i 20 e i 30 anni difficilmente riuscirà a spostarsi da quel 80% e viceversa. Per le generazioni con una età inferiore, invece, la partita si sta compiendo in questi anni. E quale sarà il risultato? A guardare i dati che mette in fila Giuseppe Cancellato, direttore de “Linkiesta”, autore di “Ne’ sfruttati. Ne’ bamboccioni”, il destino sembra segnato.
Nel libro scritto dal filosofo spagnolo Josep Maria Esquirol, “La resistenza intima. Saggio su una filosofia della prossimità”, spesso il pensiero va alla necessità di guardare le cose nella loro interezza e nella loro opposizione accettandone il loro ruolo. Una riflessione profonda viene fatta sul concetto di resistenza come prossimità, che porta alla rivalutazione della quotidianità, al riconoscere il valore della semplicità. Tutto questo non ci conduce - per Esquirol - ad un mondo perfetto o felice. Ci offre solo la possibilità di vivere meglio.
Il mese di aprile in Italia è il mese dove l’asse autostradale dell’A4, in particolare da Verona a Milano, rischia di diventare un incubo. Nella stessa settimana, con una scarsa distanza di pochi giorni, si svolgono le due fiere più importanti che si tengono nel nostro Paese: il Vinitaly e il ...
Il libro, “L’economia della Ciambella” di Kate Raworth (Edizione Ambiente) punta ad un’economia che sia generativa e rigenerativa fin dalle sue premesse. La tesi, con sette specifiche articolazioni declinate nel testo, prende le mosse da diverse scuole di pensiero come quella ecologica, femminista, istituzionale, comportamentale e a quella della complessità per farle confluire e interagire tra loro.
Libri come “Fuori classe” (Il Mulino), scritto da Daniele Marini, hanno il pregio di partire, e arrivare, ad un’analisi su come stia cambiando il lavoro grazie ad un’opera costante di monitoraggio sul campo. Il libro individua cinque ceti professionali. Si va dall’”operativo”, il profilo che svolge un’opera prettamente esecutiva; il “manuale upgrade”, in grado di gestire strumentazioni tecnologiche; l’”operatore esperto” che mette insieme autonomia decisionale e utilizzo di tecnologia; il “mentedopera”, dove la dimensione intellettuale è prevalente rispetto a quella manuale; lo “skill 4.0”, che assomma autonomia decisionale, tecnologie avanzate e lavoro in team.
Nel libro “Le competenze. Una mappa per orientarsi”, scritto da vari autori sotto l’egida della Fondazione Agnelli, si cerca di analizzare il terreno comune tra il mondo delle azioni e il mondo delle nozioni: come il termine competenza si è evoluto in azienda e in quale modo è entrato a far parte del lessico nel sistema educativo. Il titolo del libro, non a caso, parla di competenza al plurale.
Anche il marketing è stato contagiato dal bio. In questo caso il biomarketing “prende le misure” del corpo. Giulio Noci, professore di marketing al Politecnico di Milano, ha scritto un intero libro su questa nuova disciplina, che mette insieme metodi di ricerca provenienti da diversi ambiti scientifici, che vanno dalla psicologia alle neuroscienze, e li applica in ambito marketing.
Per Rachel Botsman, autrice del libro “Di chi possiamo fidarci” (Hoepli), la blockchain è la più vasta architettura della fiducia che l’uomo abbia mai creato in grado di avere conseguenze ad oggi non prevedibili. Il libro non è solo dedicato a questa nuova frontiera, ma è una disamina sui meccanismi generativi della fiducia guardando con un occhio severo a quanto la tecnologia sta mutandone le basi stesse.
Si può partecipare al lavoro oppure si può essere parte del lavoro. Partecipare al lavoro si traduce in un numero freddo per certificare quante persone lavorano. Essere parte del lavoro significa mettere “anima e corpo” in quello che si fa e venire riconosciuti per questo. “La partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa” (Guerini Next) è un libro scritto a più mani che affronta questi temi, mettendo in campo la voce del sindacato e diverse esperienze di chi si occupa di lavoro e di contrattazione aziendale.
Quelle raccolte nel libro “Nuove Imprese” sono aziende con caratteristiche precise: sono 500 champions che si muovono, quasi esclusivamente, nel Nord d’Italia e che hanno vissuto la recente grande crisi come un’opportunità per ristrutturarsi e rilanciarsi. Sono tutte realtà dai nomi inusuali. Solo se si lavora dentro a queste realtà, o ci si vive vicino, si può avere la possibilità di conoscerle. Il merito di Zovico, e del centro studi ItalyPost, è quello di aver avuto l’idea di metterle sotto il radar. Averle scovate attraverso una precisa ricerca e, in molti casi, aver voluto conoscere da vicino l’imprenditore che le ha generate.
Fare storytelling non vuol dire costruire storie di inventate, anzi. Si può partire nel raccontare la vita reale per comprendere la società di oggi e fare analisi su quella di domani. E’ quello che compie un giornalista, di matrice economica, Federico Fubini, nel suo ultimo libro “La maestra e il camorrista” (Mondadori). Accanto al tema del racconto, il libro è meritevole perché ci mostra come il giornalista può non solo essere un’osservatore, ma può diventare un “agitatore sociale”, per esempio prendendosi la briga di andare in giro per le scuole del Sud constatando quanto lavoro sul campo vi sia da fare e, allo stesso tempo, inventandosi percorsi formativi che tentano di modificare la rotta.
Il libro di Giuseppe De Rita, fondatore ed ex Presidente del Censis, “Dappertutto e Rasoterra” (Mondadori) è un affresco degli ultimi 50 anni di vita sociale, politica ed economica italiana. Luca Vignaga e Luca Romano commentano insieme il volume, ritenendolo un testo prezioso perché permette di mettere insieme i pezzi e costruire un film della storia dell’Italia, andando oltre i ricordi che ognuno di noi conserva. Il libro sarà presentato giovedì 22 marzo 2018, alle ore 17.15, presso la Cassa di Risparmio del Veneto, Via Trieste 57/59, Padova. Interverrà l’autore.
“La parola ai giovani” (Feltrinelli) di Umberto Galimberti, contiene 72 risposte ad altrettante domande che il filosofo- psicanalista veneziano ha scritto nel corso degli anni nella rivista di moda “D”, il dorsale del sabato di “La Repubblica”. Il libro contiene le domande che giovani, e non, hanno posto a Galimberti, e questo è uno spaccato molto interessante. Emergono paure, ansie, insicurezze, ma anche sogni, voglia di cambiare il mondo, fiducia nel prossimo.
Attorno al significato dei colori gira “Cromorama” (Einaudi) di Riccardo Falcinelli. Un libro che prima di tutto è un oggetto di design per la sua forma e i suoi contenuti. Parole e immagini si uniscono con un rimando sorprendente: il risultato è un perfetto gioco di incastri. Falcinelli vuole - di proposito - intersecare un poderoso apparato figurativo con una serie di considerazioni che spaziano da analisi storiche a valutazioni socio-economiche.
Turisti, terroristi, secolaristi, hacker, fondamentalisti, transumanisti, algoritmici: sono tutte tribù che abitano e agitano “L’innominabile attuale” (Adelphi) di Roberto Calasso. Quando finisci di leggere questo libro di ragionamenti e predizioni, hai la certezza di avere letto un volume pessimista, che parla di un mondo quanto mai sfuggente, e la domanda a quel punto è: “Si può diventare ottimisti verso il futuro?”.
Nel suo libro, “La quarta rivoluzione”, Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell'informazione all'Università di Oxford, dedica molto spazio alla metamorfosi del sistema organizzativo-politico in quella che lui definisce la nuova età iperstorica. La tesi di Floridi è che le ICT non stiano diventando più intelligenti dell’uomo, rendendolo al contempo più stupido. È il mondo che via via sta assumendo le forme di un’infosfera, partendo dalla biosfera, sempre più adatta alle capacità limitate delle ICT.
Per molti anni mi è capitato di selezionare chef. Era l’epoca in cui non erano le star di oggi. Comunque, non era facile reperirli perché era un lavoro faticoso e non sempre ben retribuito. Turni massacranti, sempre operativi quando gli altri festeggiavano (Natale, Pasqua…), cucine molto calde...
Nel suo libro “Teoria della classe disagiata”, Raffaele Alberto Ventura compie una meticolosa analisi sociale, includendo un ampio spettro di casi umani, tutti caratterizzati dall’esperienza della mobilità discendente: dal nobile decaduto al lavoratore salariato che vede il proprio settore minacciato dal progresso tecnologico o dalle delocalizzazioni. Nella sua analisi, l’autore da una parte attacca lo Stato liberale, “per quanto ricca sia la società capitalista, non è mai ricca abbastanza”, dall’altra si infila dritto diritto contro “la potenza militare-industriale-monetaria degli Usa”. Con la convinzione che solo le classi elette devono dotarsi di strumenti cognitivi per leggere il mondo.
Lo sappiamo tutti che la pubblicità ha logiche e metodi non sempre chiari. Tanto più gli studi legati al neuromarketing avanzano, tanto più vi sono rischi manipolativi. Ma basta aprire un qualsiasi magazine per vedere come molti articoli siano in realtà mere pubblicità. La linea di demarcazione tra giornalismo e marketing rischia di diventare sempre più sottile. Paolo Iabichino, con il suo libro “Scripta Volant”, tenta di salvare la professione del pubblicitario, fornendo le basi del mestiere alle nuove generazioni
Finisci di leggere le seicentosessanta pagine che compongono “Homo Deus”, l’ultimo lavoro di Yuval Noah Harari, autore nel 2014 del best seller “Sapiens. Da animali a dei”, e rimani un po’ stordito. Da una parte il giovane storico israeliano ti ha condotto attraverso gli ultimi 70.000 a...
Il viaggio compiuto “Nel Paese dei disuguali”, il nuovo libro di Dario Di Vico, è una continua operazione di carotaggio nelle aree dell’Italia e nei diversi ceti. Ne esce un quadro simile ad un patchwork, dai colori diversissimi e tra loro in contrasto. Con questo volume l’autore dimostra quanto lavoro, delicato e urgente, vi sia da fare perché le faglie della diseguaglianza - se non altro - non si allarghino. Ma i soli segnali che la società ci rimanda non riescono a spiegare il malessere che avvolge l’Italia.
Il dibattito sul declino del paese "a stelle e strisce" sta diventando sempre più acceso; i segnali sembrano convergere verso una fine della supremazia americana, politica ed economica sugli altri paesi. Dal punto di vista tecnologico, è la Cina che sembra, oggi, non avere rivali. "Tutto vero" scrive Luca Vignaga, "poi però leggi la biografia, scritta da Ashlee Vence, di un sognatore-pazzo come Elon Musk e ti vengono dei dubbi"
"Come vincere un Nobel" (Einaudi), l'ultimo libro pubblicato da Massimiano Bucchi, risulta essere un percorso tra nomi, discorsi e cambiamenti storici nell’ambito del più famoso Premio della scienza. In questo volume, il professore di scienza, tecnologia e società prende in considerazione il noto e prestigioso riconoscimento per narrarne i segreti, le vicende più chiacchierate e le evoluzioni
Nel suo ultimo libro, 'Notturni inquieti', Pier Luigi Celli "decide di narrare -scrive Luca Vignaga- i mezzucci con cui si gestiscono le imprese di ieri e di oggi. Il tratto comune che ne emerge è la 'miseria', la pochezza dei vari manager protagonisti". L'argomento trattato in questo libro non può non far pensare alla spregiudicata ed irriverente intervista di pochi giorni fa rilasciata da Luciano Benetton in merito alla passata gestione della sua azienda
Quando si osserva un’opera di Pollock, di Klee o di un altro pittore astrattista, l’affermazione che tutti facciamo è del tipo: “potevo farlo anch’io questo quadro!”. Subito dopo sorge, invece, una domanda: “ma che cosa vuole dirci il pittore?”. Alla prima affermazione stann...
"Risultati solidi in una società liquida", l’ultimo libro di Sebastiano Zanolli, scritto in collaborazione con Giacomo Dall'Ava, e' un libro saggio e pratico. Scrive Luca Vignaga: "E' un libro che cerca di fornire alcuni strumenti solidi in una vita liquida per definizione. Non è un testo per eroi, né per chi aspira a diventarlo". E' un libro per gente come tutti noi
‘Tutto lavoro’, l’ultimo libro scritto da Walter Passerini, è – come lo definisce Luca Vignaga- “una guida che ti mette in connessione con quello che è successo e quello che potrebbe avvenire nel mondo del lavoro”. Questo libro accompagna il lettore in modo chiaro e semplice dentro dinamiche complesse e imprevedibili; chi cerca un impiego vuole avere risposte, non ha bisogno di parafrasi. “E ’Tutto lavoro’ mette insieme il presente offrendo possibili strade e spunti di riflessione per il futuro”
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