L’azienda Champion, specializzata nella produzione di telai, grazie a un servizio quasi sartoriale è arrivata a a superare i 30 mln di fatturato. Ed è riuscita a riadattarsi durante l'emergenza pandemica, sfruttando la profonda conoscenza dei processi di produzione. “Anche se siamo protagonisti silenziosi, siamo i più grandi trasformatori di estrusi d'alluminio in Europa”, racconta il presidente Paolo Bosi
L’impresa di Cristina Fogazzi, anche conosciuta come Estetista Cinica, rappresenta uno dei casi aziendali più interessanti degli ultimi anni: con un Cagr 2013-2019 pari al 106,2%, i ricavi hanno raggiunto i 50 mln nel 2020, aumentando esponenzialmente rispetto al 2019. Il segreto? Un ottimo connubio tra professionalità e vincenti strategie di comunicazione
Nonostante il crollo del settore del lusso, il gruppo vicentino specializzato nella fornitura di leghe per il settore orafo e il fashion è riuscito a limitare i danni. Anche nell'anno nero, il 40% dei gioielli in oro venduti nel mondo è prodotto con una lega «firmata» a Bressanvido, pianura del Brenta. L’ad Massimo Poliero: “Prevediamo ricavi di 100 mln a fine anno. Borsa? Stiamo valutando”
Per l'azienda Champion aprile è stato il mese migliore in trent'anni di attività, e secondo l'ad Michelon "verrà battuto da maggio". Al suo settore il covid è costato un crollo del 25%. A Cadoneghe (Pd) il fatturato è invece aumentato da 132 a quasi 140 mln. La chiave è stata, in tempo di lockdown, puntare sull'innovazione e sulla "lean production"
L'azienda Champion ha reagito alla pandemia con il digitale e l’espansione in Asia. Ora conta sulle riaperture per riavviare il mercato domestico. "Ma per innescare la ripresa il Paese deve riaprire ai turisti americani", dice Daniele Ferrero, presidente, ad e azionista del gruppo. Nel 2020 il calo è stato del 35%, con fatturato a 64,5 mln e margine lordo a 6 mln
vIl patron dell'azienda sul Lago di Garda, Federico Delaini, è riuscito a fare margini interessanti da mercati low cost, resistendo alla crisi del covid. Nel 2020 il fatturato si è mantenuto infatti intorno ai 9 mln, con utili operativi al 44%. Da vera Champion, l'impresa è ripartita da nuove strategie di marketing per agganciare clienti e da lavori di ristrutturazione per potenziare le strutture che li ospiteranno
L'azienda Champion ha raggiunto la quota 400 mln di fatturato solo due anni fa, ma punta già ai 500 mln. In meno di trent’anni il gruppo di Rodano (Mi) ha conquistato il mercato dei principi attivi farmaceutici. Se il 2020 non ha consentito acquisizioni, ora l’obiettivo è procedere al ritmo di una all’anno. La presidente Pizzocaro: “E’ la strategia ci ha permesso di massimizzare le sinergie e di aumentare le nostre competenze”
Grazie alla poliedricità che la caratterizza, l’azienda padovana specializzata nella fornitura di servizi e consulenze per gli ambienti lavorativi riesce a ottenere risultati interessanti nonostante le difficoltà del 2020: il fatturato supera i 54 mln e il rapporto tra Pfn e Ebitda si attesta a 0,34
Crescono del 3,5% i ricavi di Unox, l’impresa padovana leader nella progettazione e produzione di forni professionali. Nonostante il settore del foodservice equipment abbia subito una diminuzione delle vendite del 25%, l’azienda chiude il 2020 con 139,63 mln di fatturato e con ebitda di 45,60 mln
Con una crescita del fatturato del 26,3%, l’azienda nutraceutica di Treviso quotata sul segmento Aim di Borsa Italiana non accusa nessun colpo durante l’anno del Covid e porta la sua marginalità a 12,3 mln, con un'incidenza sui ricavi oltre il 21%. E ora si guarda all’estero, soprattutto al Canada e al commercio con gli Usa
L'azienda Champion 2021 è nata a Torino, ma rinata all’ombra del Duomo nel 1994 con l'entrata in scena di Alessandro Iliprandi, da allora alla guida. Nel 2020 ha limitato le perdite al 23%, assestandosi su un fatturato da 46 mln con l’attivo cash salito a 9,7 mln. Centrale la sostenibilità ambientale: "Fa parte della nostra identità. Per tenerci al passo puntiamo sulla visione dei giovani"
L'azienda Champion da trent’anni produce imballi in alluminio per il farmaceutico e l’alimentare. Nell'anno del covid i due settori hanno permesso di non accusare il colpo, anche grazie ad un'ottima capacità di gestione, registrando un attivo di cassa di 17 mln. Le priorità per l'ad Spolaor? "Proteggere i dipendenti e avere macchinari di alta qualità"
Nell’anno della pandemia, l’azienda di origini torinesi chiude il 2020 con un calo del fatturato del solo 1,83%, passando da 49,04 a 48,12 milioni; non sono scoraggianti nemmeno ebitda e pfn, che si attestano rispettivamente a 5,93 mln e -1,30 mln
Con più di 1,5 miliardi di bottiglie prodotte ogni anno, Acqua Sant’Anna si attesta come una delle aziende di riferimento del settore: il fatturato è passato da 161,18 mln nel 2013 ai 320 nel 2020, mentre l’ebitda è cresciuta di 1 mln tra 2018 e 2019 portandosi a 52 mln
Nell’anno del Covid l’azienda toscana specializzata in attività di consulenza per la produzione di farmaci ha subito un rallentamento della crescita aziendale, ma i ricavi rimangono sempre positivi: il fatturato aumenta del 30%, portandosi a 40 mln; con un indebitamento netto di solo 2 mln si punta ora all’America Latina
L'azienda Champion 2021 che li produce è la Conti Valerio, il marchio è Eureka, l’amministratore delegato Maurizio Fiorani. Nel 2020 hanno registrato 40 mln di fatturato contro i 34 del 2019, con 14 mln di utili industriali. Secondo Fiorani la chiave sta nella capacità di adattamento, nello sviluppo di soft skills e nel reinvestimento fisso dei profitti in azienda. Così ha potuto conquistare l'export, che gli assicura il 95% del fatturato
Grazie a un’ottima riorganizzazione delle attività lavorative, l’azienda torinese è riuscita a fronteggiare il primo lockdown con strategie vincenti: in questo modo nel 2020 il fatturato è rimasto stabile sui 49 mln, con un margine operativo lordo del 15,01%. La Pfn passa da 4,5 a 11 mln di cassa
Nonostante nell’ultimo anno gli eventi siano calati del 69,29% rispetto al 2019, l’azienda toscana specializzata in mercato audio professionale ha saputo fronteggiare al meglio questo critico periodo: il fatturato è sceso del solo 18%; la Pfn si è stabilizzata sui 9,7 mln mentre l’ebitda è passata da 6,4 a 5,4 mln
L’azienda torinese leader nella produzione di snack salutistici ha chiuso il 2020 con un fatturato di 81 mln. Un calo irrisorio, solo del 6% rispetto al 2019. Con l’ebitda pari al 12% dei ricavi e la pfn a 25 mln di cassa, Fiorentini ha ora come obiettivo la crescita all’estero, ma sempre nel nome della qualità
L’azienda anconetana specializzata nel settore medicale è riuscita a diventare una delle principali aziende fornitrici per il Servizio Sanitario Nazionale; il fatturato è passato a 52 mln nel 2020 e l’ebitda a 16 mln. La pfn si è potenziata arrivando a 18 mln, mentre il patrimonio netto raggiunge i 33 mln
L’azienda cuneese riesce a chiudere il 2020 con una contrazione dei ricavi del solo 5%, a 180 milioni di euro, grazie alle performance dei prodotti per la prima colazione. Ed è proprio su questo settore che si punterà per il futuro: con un investimento multimilionario, sono state installate nuove linee di produzione e nuove aree di confezionamento, con l’obiettivo di consolidarsi sui mercati esteri ed implementare un packaging più sostenibile
Nell’anno del Covid, la forza dell’azienda di Pavullo nel Frignano cresciuta al ritmo del 30,21% negli ultimi sei anni, mantiene un fatturato di 32 milioni, ma migliora la marginalità con un ebitda stimato in crescita del 20% a 3,9 milioni, l’utile stimato sale a 2,85 milioni e anche la posizione finanziaria netta
I mesi successivi al lockdown sono stati caratterizzati da una fortissima ripresa che ha permesso di superare il fatturato 2019 attestandosi a 60,1 milioni. L’ad Bossi: "Per il 2021 le nuove restrizioni stanno rallentando molto i processi di investimento. Tuttavia, grazie ai vaccini, la prospettiva è diversa”
Il Covid frena la crescita della Champion vicentina, che registra una flessione del fatturato del 16% a 49,2 milioni di euro. Anche la marginalità segna un calo importante, passando dal 16,37% al 12,56% dei ricavi, ma si mantiene superiore alla media di settore. Regge, invece, la posizione finanziaria del gruppo, che portandosi ad un netto di 10,9 milioni mantiene la buona solvibilità che ha caratterizzato il gruppo negli anni
La ripresa estiva del canale della ristorazione, nonostante le prolungate chiusure, ha permesso al margine operativo lordo (Ebitda) della cantina di Conegliano di portarsi a 7,1 milioni, per un’incidenza sui ricavi addirittura superiore rispetto al 2019. L’utile netto è andato di pari passo, attestandosi a 4,33 milioni. Sul 2021 si spera nelle riaperture e si punta sul Rosé
Dopo mesi di forte contrazione, la ripresa del secondo semestre ha permesso di registrare un fatturato in contrazione del solo 11% a 24,8 milioni di euro. Tuttavia, poiché il fatturato perso era a bassa marginalità, è cresciuta sia la marginalità che la posizione finanziaria. Quanto al 2021, il primo trimestre si è chiuso con un +24%, una crescita non sostenibile nei prossimi mesi. L’obiettivo dunque è di tornare ai livelli del 2019
L'azienda padovana che ha fatto fortuna creando una nicchia che ancora non esisteva, quella dei sistemi intelligenti per impianti di condizionamento o refrigerazione, nell'anno del Covid ha visto crescere i propri affari. La strategia vincente è stata quella del mirroring produttivo, così come l'attingere a vari mercati con i propri prodotti. Grazie a ciò, il fatturato è passato da 327 a 332 mln, con il margine operativo lordo che si porta a 65 mln
L’azienda parmense, nell’anno nero della cosmetica italiana, vede i propri ricavi flettere solamente del 6% - contro una perdita media di settore del 30% - ed attestarsi a 153 mln. Tiene bene anche l’ebitda margin, che resta sopra il 13%. L’azienda benefit della famiglia Bollati opera in 96 paesi e dal 2005 opera con l’obiettivo della carbon-neutrality, attenzione che è valsa più volte la certificazione B-corp
L’impresa bresciana, nonostante la crisi del settore dell’automotive, ha subito un calo del fatturato del solo 8%, attestatosi a 30,5 milioni. Sono incoraggianti invece i dati sulla marginalità e sulla posizione finanziaria netta: il margine operativo lordo è passato da 6,9 a 7 milioni, mentre la Pfn è scesa del 30%
Nonostante un fermo produttivo durato oltre un mese, il gruppo è riuscito a chiudere l’anno con una flessione del solo 11%, a 223 milioni di euro. Tuttavia, il 2020 non è stato un anno di difesa, bensì di attacco, con 4 acquisizioni, il passaggio all’Mta e un portafoglio ordini record, che permette di stimare una crescita importante per il 2021
Grazie all’esplosione del turismo outdoor in estate, in un anno complicatissimo per le misure restrittive legate al commercio, lo storico calzaturificio di Montebelluna riesce a registrare una crescita dei ricavi del 3%, a quasi 110 milioni di euro. L’obiettivo rimane quello dei 150 milioni di fatturato e per raggiungerlo si punta su innovazione e sostenibilità
Pur operando in un settore particolarmente difficile che ha perso quasi il 30%, l’azienda bergamasca di prodotti professionali per la cura dei capelli e del corpo, chiude il 2020 a 205 milioni con una flessione del 16%. Grazie ad un buon primo trimestre, per il 2021 si punta a tornare ai livelli prepandemici, supportando la ripartenza anche con possibili acquisizioni strategiche
Se l’azienda pavese registra una leggera contrazione dei ricavi del 13%, la causa non è soltanto la crisi pandemica, ma anche il calo, peraltro già previsto, in uno dei settori dove opera l’azienda. Grazie alla tenuta del suo principale settore di riferimento, e alla spinta sulla produzione dei vaccini, per il 2021 si stima una crescita a circa 50 milioni di euro, che verrà supportata anche da acquisizioni strategiche
Lo storico gruppo lombardo, secondo i dati di prechiusura, non ha subito particolarmente il Covid, con il fatturato in lieve flessione del 5%, a 352 milioni di euro. E la pandemia non ha nemmeno fermato il suo percorso di innovazione continua, che da sempre caratterizza il gruppo e che continuerà anche nel 2021 grazie ad un finanziamento di 30 milioni, con cui verranno implementate nuove tecnologie produttive
Nonostante la forte crisi dei suoi settori di riferimento, l’azienda pavese riesce a registrare un contraccolpo del solo 5% sul 2019, registrando un fatturato di circa 25 milioni. Se dal punto di vista reddituale le stime su margine operativo lordo e utili non sono ancora disponibili, ci si aspetta che la posizione finanziaria resti sostanzialmente stabile a 10 milioni
Il gruppo pavese non soffre particolarmente il Covid, archiviando l’anno con un fatturato di 75 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il 2019. Questo, tuttavia, non ha impedito al margine operativo lordo di crescere, passando da 8,4 a 9 milioni, per un’incidenza sui ricavi del 12%
La struttura ricettiva gestita da Pietro Federico Delaini soffre molto il Covid, riuscendo a raggiungere solamente il 30-40% delle presenze del 2019, portando il fatturato a poco più di 9 milioni di euro. Tuttavia, l’azienda riesce a mantenere i livelli di marginalità che l’hanno contraddistinta negli anni, con il margine operativo lordo che si attesta al 44% dei ricavi
Contrariamente alla tradizione imprenditoriale del nostro Paese, in cui le storie dei gruppi industriali iniziano spesso dall’idea di un soggetto, la storia di Abk parte da tre manager che, unendo capitali e competenze, hanno avviato un percorso fatto di acquisizioni strategiche fino ad arrivare a...
Per una delle eccellenze dolciarie scaligere, cresciuta al ritmo dell’8,89% negli ultimi sei anni, peraltro caratterizzati da un’ottima marginalità e da una solida posizione finanziaria netta, il 2020 vede ancora un fatturato in crescita del 4,47% a 51,5 milioni di euro. La marginalità segna però una flessione del 10,8% a 5,51 milioni e gli utili si attestano a 2,87 milioni
L’azienda bolognese attiva nella produzione di pompe per la filiera automotive dopo aver chiuso il 2019 a 122 milioni di fatturato, con una crescita di quasi il 10% annuo negli ultimi sei anni e un ebitda margin di quasi il 17%, archivia un 2020 in flessione del 25%. Ma il 2021 è partito bene tanto da far sperare di tornare ai livelli del 2019 e perfino di superarli
L’anno del Covid non ferma la superchampion trentina che sul mercato italiano fattura 105 milioni crescendo del 5% e soffre solo sul mercato estero chiudendo comunque in linea con il 2019. Delladio: “Un aumento che non corrisponde al nostro obiettivo di crescita del 12-15% annua. Però è comunque un risultato positivo, nel contesto”. Ecco come evolverà l’azienda
Nell’ “annus horribilis” del settore moda e retail, con cali di fatturato stimati tra il 26,8% e il 34,8% l’azienda di Bassano del Grappa riesce a contenere la riduzione delle vendite, con un fatturato consolidato stimato di 158 milioni di euro, in flessione dell’8% circa, e una posizione finanziaria netta a livello di gruppo di 5,6 milioni di euro. Incertezza sul 2021
Dopo un 2019 chiuso con un fatturato di 302,27 milioni di euro e un margine operativo lordo di 56,61 milioni, 18,73% sui ricavi, le stime di chiusura del 2020 vedono i ricavi della capogruppo attestarsi a quota 292,56 milioni e l’ebitda a 50,54 milioni, con un margine del 17,27% sui ricavi. Per l’intero gruppo i ricavi si attestano invece a quota 497 milioni, con un margine dell’ebitda sui ricavi del 15%. Peggiora invece la Pfn della capogruppo, buona quella del gruppo
Ognibene, storica azienda reggiana, riesce a resistere al Covid. Mentre il fatturato e l’utile, che si attestano rispettivamente a 124,2 mln e 5,51 mln, registrano una lieve flessione sul 2019, l’ebitda invece segna un +15,07%, arrivando a quota 15,7 mln. Migliora anche la posizione finanziaria netta, che attestandosi a -9,0 mln, porta il rapporto pfn/ebitda a -0,57
La straordinaria crescita che ha contraddistinto il gruppo negli anni non si è fermata neppure nell’anno del Covid. I risultati preliminari del 2020 evidenziano un fatturato di 210 mln, in crescita dell’1,16% sul 2019. L’ebitda si attesta a 33,0 mln e segna un +33,77% sul 2019. Cresce anche l’utile netto, che si porta a 18,0 mln, in crescita del 49,28% rispetto al 2019
Il Covid rallenta la crescita del gruppo parmense leader nella costruzione di pompe e motori oleodinamici. Dopo un 2019 dove aveva raggiunto il 155 milioni di fatturato, il 2020 chiude a 129,3 milioni. Cala anche l’ebitda che tuttavia si mantiene su un ottimo 11,99%
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