L’evento speciale si terrà venerdì 1 marzo alle 9.00 in via Alessandro Manzoni, 6, Trento. Dopo l’intervento di Mario Agostini, presidente Patrimonio Trentino, Michele Condini, architetto e socio Trentino Progetti, e Alberto Salizzoni, assessore all’Urbanistica Comune di Trento, è prevista la visita al cantiere. Per iscriverti all’evento, clicca qui
Il Trentino è, ormai da molti anni, uno dei territori più attenti alla qualità dell’edilizia, da cui si sono diffuse, in tutta Italia, pratiche e tecniche per rendere più sostenibili e più efficienti gli edifici. Anche quest’anno, dopo l’esperienza della nuova rsa di Rovereto, arriva alla Green Week un progetto che mostra un modo diverso di costruire. Trentino Progetti, capogruppo di un pool di progettisti, ha infatti seguito la progettazione e il coordinamento per la sicurezza in fase progettuale e di esecuzione della nuova sede dell’Associazione Provinciale Protezione Minori (A.P.P.M.) di Trento. Si è trattato di un intervento che ha rappresentato una sfida perché la struttura, che prende il posto di uno stabile in disuso, si trova ai limiti del centro storico, vicino a un’area di interesse archelogico ma anche adiacente a un autosilo particolarmente imponente.
La sfida di Trentino Progetti, dunque, è stata quella di realizzare un edificio che sapesse coniugare più funzioni (centro aggregativo, centro diurno, una palestra, sala polifunzionale, centro per la musica e uffici amministrativi dell’associazione), mantenendole separate pur se all’interno di uno spazio comune, in un contesto con diversi vincoli esterni. I progettisti hanno dunque realizzato due blocchi distinti, usando, per collegarli, uno spazio destinato alla socializzazione e realizzando, all’interno dell’edificio, una ‘piazza’ che potesse fungere da snodo. Dal punto di vista dei materiali è progettata una struttura portante in legno (intelaiata e a pannelli di tavole) in grado di rispondere al meglio alle sollecitazioni sismiche pur con luci e spazi interni liberi da strutture verticali molto rilevanti, per conferire all’edificio grande flessibilità funzionale; sul fronte delle finiture, esterne e interne, la scelta è caduta da un lato su fibrocemento resistente agli agenti atmosferici e inquinanti, dall’altro su gres e linoleum, scelti in base alla specifica funzione dei locali, permettono di vivere gli spazi interni in un ambiente salubre e di qualità.
Il fibrocemento, assieme alla lana di roccia ad alta densità e al vetro cellulare in copertura, è stato utile anche per ottenere un edificio ad elevate prestazioni energetiche grazie ai bassi valori di trasmittanza ed elevata inerzia termica; anche i serramenti sono stati studiati in modo da ottenere il miglior rapporto tra isolamento e costi. I progettisti hanno poi sfruttato diverse fonti di energia, prediligendo quelle rinnovabili, come la geotermia, l’aria (pompa di calore polivalente) e l’energia solare (pannelli fotovoltaici e solare termico). Il sistema di riscaldamento è a pannelli radianti a soffitto e l’illuminazione completamente a Led, mentre per il trattamento dell’aria nel sottotetto sono state collocate tre unità in modo da garantire l’indipendenza impiantistica di ogni piano. La scelta di componenti impiantistiche ad elevata efficienza e l’ottimo involucro edilizio permettono di ridurre il consumo totale di energia del 60.5% e di ottenere più del 65.6% di energia da fonti rinnovabili: si arriva così ad avere classe energetica A+, oltre che i massimi livelli di certificazione ARCA e LEED.