Sul vertice europeo dei trasporti i pareri sono discordanti. Per il presidente Arno Kompatscher è stato raggiunto «un ottimo risultato, dal momento che tutte le parti si sono dette d’accordo sulla necessità di intervenire con misure concrete per abbattere traffico e inquinamento, senza aspettare il completamento del tunnel». Per i Verdi, invece, «il bilancio è a dir poco mediocre. Ci risulta difficile credere alle promesse, dal momento che i dati sul trasporto tramite l’autostrada viaggiante sono in calo inesorabile». Quel che è certo è che nel mese di gennaio il numero di tir in transito al valico del Brennero è aumentato del 22%.
Lo rende noto la Tiroler Tageszeitung (Tt), secondo la quale il numero di mezzi pesanti è arrivato a quota 36.100. Un bilancio che arriva all’indomani dell’incontro, a Monaco, tra i ministri dei trasporti di Italia, Austria e Germania, protagonisti, gli ultimi due, di un braccio di ferro per la questione del contingentamento dei tir durante le giornate da «bollino nero», definita dal ministro bavarese Joachim Hermann come una proposta «inaccettabile — riporta sempre la Tt — dal momento che non risolve il problema ma lo sposta soltanto entro i confini bavaresi».
Al fianco dei sostenitori del blocco al traffico si schiera il presidente altoatesino Kompatscher. «A Monaco abbiamo sostenuto fermamente che non siamo più disposti a sostenere una situazione così gravosa in termini di inquinamento, per altro con sforamenti importanti, anche del doppio e del triplo, sui limiti massimi di emissioni consentiti. E con ricadute negative sia sull’ambiente sia sulla salute dei cittadini».
Una posizione che il governatore dichiara essere stata condivisa ampiamente anche dai rappresentanti degli altri Paesi, con i quali «abbiamo chiarito le intenzioni comuni. A partire da quella relativa al potenziamento del trasporto merci su rotaia, con la Germania che si è già impegnata a dimezzare le imposte per chi sceglierà tale soluzione. Indispensabile, inoltre, aumentare il costo dei pedaggi per arginare il problema del traffico deviato sul Brennero, dal momento che in molti scelgono questa tratta perché più economica rispetto ad altri valichi alpini».
Constatata la capacità limitata dell’infrastruttura, sostiene ancora il Landeshauptmann, «la Germania, pur non appoggiando la scelta, ha preso atto del fatto che saremo costretti a mettere in campo misure di contingentamento dei tir». Misure che partiranno già nei prossimi mesi, perché per Kompatscher «non possiamo attendere l’inaugurazione del tunnel di base del Brennero, nel 2027, ma sfruttare le potenzialità attuali».
Durante il vertice è stato inoltre creato un gruppo di lavoro formato dai rappresentanti dei tre Stati, «ora impegnato per raccogliere dati che verranno presentati in maggio, durante il prossimo incontro — spiega Kompatscher — L’obiettivo è quello di creare un monitoraggio continuo sull’efficienza delle misure messe in atto e sgombrare il campo da ostacoli giuridici, tecnici e amministrativi sulle norme che regolano il trasporto su rotaia».
Soddisfatto si dice anche il ministro dei trasporti Graziano Delrio: «Credo che il lavoro di Monaco sia la dimostrazione di un impegno comune — dichiara — e che dia una risposta alle preoccupazioni di chi abita lungo il corridoio e guarda, giustamente, con sospetto al suo sviluppo. Uno sviluppo che vogliamo sia sostenibile e in direzione di un miglioramento della loro qualità della vita».
Di tutt’altro avviso, invece, i Verdi altoatesini, che puntano i riflettori «sull’andamento del trasporto tramite l’autostrada ferroviaria (Rola): tra il 2007 e il 2016 i treni che trasportano camion sono drammaticamente diminuiti, passando da 3.157 a 1.121 unità. Con il risultato che, ad oggi, si riesce a intercettare solo il 2,6% dei tir che passano per il Brennero. Una chance sprecata».