Un colosso come Borden Dairy, il secondo produttore di latte americano con 163 anni di storia e un fatturato di 1,18 miliardi di dollari colpito dalla crisi dei consumi. Il numero uno del continente, Dean Foods, 50 marchi e 15 mila dipendenti, zavorrato dai debiti. Ma se i giganti arrancano, da questa parte dell’oceano c’è chi cresce. È il caso di Bianchi Orizzonti, azienda casearia di Pollena Trocchia (Napoli), leader nel Centro-Sud Italia per la commercializzazione e intermediazione di materie prime, semilavorati e derivati per l’industria lattiero-casearia. A dirlo sono i numeri: quando è nata, nel 2009, fatturava 27 milioni di euro, dieci anni dopo ha superato i 150 e oggi consegna 135 mila tonnellate di latte, 25 mila tonnellate di cagliata e 15mila e di panna,burro, formaggi, alla maggior parte delle imprese casearie del Centro e del Meridione d’Italia.
A fondare Bianchi Orizzonti è stato Michele Cavaliere, dopo una lunga carriera come direttore commerciale in aziende del settore. Il business è cresciuto a doppia cifra anno dopo anno, con un incremento del 13% tra il 2018 e il 2019. «L’obiettivo è crescere ulteriormente, con sempre maggiore presenza anche nel Nord Italia», commenta Pasquale Iovino, chief financial officer del gruppo. Senza paura, dunque, per il calo dei consumi di latte che si registra anche in Italia: secondo la Coldiretti, nel 2019, la diminuzione è del 2,1% su base annua.
Mentre Bianchi Orizzonti si concentra sul mercato nazionale, la seconda società del gruppo, BO Industries (18 milioni il fatturato nel 2019), che produce burro, esporta già il 40% della produzione in tutta Europa: «Per BO Industries stiamo realizzando, con un investimento di oltre dieci milioni euro, un nuovo sito produttivo hitech a Benevento – prosegue il manager –. Qui avremo linee di produzione di ultima generazione, in chiave industry 4.0, con automazione dell’intero processo produttivo, che consentirà di ottenere maggiori quantità di prodotto finito e qualità più elevata». Successivamente, entro un triennio, l’obiettivo della società sarà quello di ampliare il ventaglio dei prodotti, aprendo una linea dedicata alla produzione di burro con particolari caratteristiche tecniche, destinato all’industria dolciaria, oggi realizzato e commercializzato soltanto da due grandi aziende multinazionali nord europee.
*L’Economia, 24 febbraio 2020