Si sono potuti sperimentare mantecato con broccoli, latte, rafano e lingua biscottata; ma anche l’agnello post-salé, con vongole e acqua di mare. E ancora, la guancia di manzo biscottata con salsa bordolese e gli agnolotti al gulasch con patate. Leccornie in fabbrica, accanto alle linee di produzione, preparate dallo chef Emanuele Scarello del ristorante «Agli Amici» di Udine. Lo showcooking si è tenuto ieri presso lo stabilimento Berto’s di Tribano (Padova), una Pmi del territorio.
«Si tratta — afferma l’amministratore delegato Enrico Berto — di aprirsi al territorio. Le aziende sono inserite nel contesto locale, ma molti le osservano come un mondo «altro» rispetto al proprio. Alcuni passano di fronte alla fabbrica e si chiedono che cosa ci sia dentro. Cerchiamo di stimolare l’interesse verso il Made in Italy, che tradizionalmente si declina in quattro settori: moda, cibo, arredamento e meccanica. E, in un certo senso, alla Berto’s i visitatori hanno scoperto sia il cibo che i macchinari». Perché in questa azienda si progettano e producono cucine professionali. Con un occhio alla tecnologia.
«Per esempio — continua — abbiamo brevettato a livello europeo un sistema di controllo elettronico con una manopola quasi indistruttibile. Lo strumento serve a monitorare temperatura, consumi energetici e potenza utilizzata; e se c’è un problema tecnico, dà l’allarme a chi lo sta utilizzando. Sensori e algoritmi sono utilizzati per la diagnostica».
Le cucine sono realizzate secondo principi di ergonomia («tutto a portata di mano»); e si conferisce grande rilievo al design. I prodotti della Berto’s sono destinati a ristoranti, scuole, mense, case di riposo. «C’è però una divisione — continua — che si occupa di ristoranti stellati. In questo caso, offriamo una vasta possibilità di customizzazione, perché lo chef ha una propria idea di cucina, con forme, tecnologie e accessori particolari».
La Berto’s è in crescita, del 5%. «Circa 22 milioni di fatturato per 110 dipendenti — afferma il presidente —; la quota export pari all’80%. Due uffici commerciali, a Dubai e a Bangkok». Per Enrico Berto, c’è tutto un mondo da scoprire in fabbrica: «Si è sempre parlato del territorio come fenomeno economico, ma non si fa impresa senza conoscenze e competenze pratiche, sedimentate nel corso di generazioni. Ecco, We-Food è l’occasione per saperne di più».
*Corriere del Veneto, 1 novembre 2018