Giovedì 25 ottobre ha preso il via Festival Città Impresa, una kermesse che pone al centro l’economia e i territori in un’ottica nazionale e locale. Gli incontri sono stati 31, dopo l’appuntamento di preapertura di giovedì sera, una tavola rotonda che si è tenuta all’aeroporto di Orio al Serio sulla logistica e le infrastrutture. «Questi temi — esordisce il direttore del festival Dario Di Vico, inviato ed editorialista del Corriere della Sera — hanno scalato le posizioni nell’agenda politica e sono in primo piano». Sottolinea la necessità che «la mobilità italiana non debba essere scissa in segmenti in cui ognuno cura esclusivamente le proprie proposte. Probabilmente c’è da fare un passo avanti». È ciò che si augura anche il vicepresidente di Conftrasporto Paolo Uggè: «Se destiniamo risorse, ad esempio, al commercio via mare, ma la merce scaricata nei porti non viene poi smistata via terra e presa in carico da una buona rete di trasporti, perdiamo competitività in Europa». Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure occidentale, cita l’esempio del porto di Genova, che è il principale snodo italiano navale. Il 90% della merce che arriva a Genova viene poi portato nella pianura Padana. Per questo è fondamentale «avere soluzioni trasportistiche con determinate caratteristiche prestazionali».
Un altro punto cardine è infatti l’adeguatezza dei mezzi. Paolo Uggè continua facendo l’esempio del tragico incidente di Bologna della scorsa estate: «Se l’automezzo fosse stato immatricolato dopo il 2015, avrebbe avuto la frenata assistita e non avrebbe causato quell’evento. Vogliamo affrontare questi temi pratici?» A questo proposito, l’assessore alle Infrastrutture della Regione Lombardia Claudia Terzi annuncia che «abbiamo chiesto alla nuova gestione di Trenord di presentarci un piano di intervento immediato, che dovrebbe arrivare a giorni». Il punto non è solo la mobilità delle merci, ma anche delle persone. «Riteniamo fondamentale — continua — aprire dei tavoli di confronto con le rappresentanze dei pendolari e delle amministrazioni, perché la fase 2 dell’emergenza diventi il più possibile condivisa, raccogliendo le sollecitazioni del territorio».
«L’Italia — conclude Emilio Bellingardi, direttore generale di Sacbo, società di gestione di Orio — è un’area fortemente vocata all’esportazione. Ci diciamo spesso che la politica ci debba aiutare, ma bisognerebbe chiedersi cosa possiamo fare noi per la politica, perché dobbiamo spiegare quanto questo Paese, e Bergamo in particolare, abbia un’immensa necessità di infrastrutture importanti».
*Corriere di Bergamo, 26 ottobre 2018