Domenica da tutto esaurito al Kilometro Rosso, il parco scientifico tecnologico alle porte di Bergamo, per gli eventi conclusivi della seconda edizione autunnale del Festival Città Impresa. In un momento di scelte cruciali per l’Italia, ad ascoltare il direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici, Carlo Cottarelli, e il presidente di Ubi Banca, Andrea Moltrasio, parlare di “Il budget dell’Italia e la pagella di Bruxelles: tasse, spending review e investimenti” e il dialogo fra due economisti di primo piano come Lucrezia Reichlin e Francesco Giavazzi, rispettivamente docenti alla London School of Economics e alla Bocconi, sul futuro dell’Euro sono arrivati decine di studenti, una platea di imprenditori e molte persone comuni.
“Questa legge di bilancio non è in linea con le regole europee e questo è stato riconosciuto dallo stesso Governo – ha spiegato Cottarelli – Non credo che l’esecutivo cambierà la manovra nei suoi numeri essenziali, a partire dal deficit al 2,4%. Vedremo a questo punto cosa farà l’Europa, se deciderà di iniziare una procedura di deficit eccessivo e con che tempi. Credo che la priorità per il governo italiano, per evitare che lo spread salga ulteriormente, sia di calmare i toni della discussione. Questo è essenziale: poi si vedrà cosa farà l’Europa ma l’esigenza immediata è di evitare che lo spread aumenti eccessivamente”, ha aggiunto.
“L’Euro è un matrimonio, arriva con doveri e vantaggi. Ho visto con piacere che il governo abbia dichiarato di non voler uscire dall’euro, ma la preoccupazione rimane perché non basta dichiararlo ma bisogni capire cosa significa restarci. Dobbiamo dimostrare di essere un paese responsabile e la tenuta dei conti è un pezzo della responsabilità nazionale”, ha sottolineato Reichlin. “Chi vuole uscire dall’euro, e ci sono persone come i presidenti della Commissione Finanza di Camera e Senato che sinceramente vogliono farlo, si rende conto che non può farlo con decisione loro perché gli italiani li cacciano con la forca. Però si può creare un incidente alzando i toni verso l’Europa e poi incolpare qualcun altro: questo è pericoloso”, ha precisato Giavazzi.
Gli incontri di domenica sono stati il coronamento di tre giorni in cui oltre 30 eventi hanno portato a Bergamo i protagonisti del mondo dell’impresa, dell’università, della finanza e dell’informazione per una serie di confronti sulle imprese italiane, sul loro bisogno di crescere per restare competitive, sulla finanza pubblica, a partire dal reddito di cittadinanza, e sul futuro dell’Europa in vista delle elezioni del 2019, che a quarant’anni dalle prime rappresentano uno snodo cruciale.
Un appuntamento, quello dell’edizione autunnale del Festival dei territori industriali, che ha registrato numeri in crescita: grande successo per eventi come quello che ha ricordato Sergio Marchionne e le sue idee, quello su “Il partito del Pil. Imprenditori e politica’, per il patron dell’Atalanta, Antonio Percassi, che ha parlato di ‘calcio-business’ e spiegato il proprio modello e per molti altri eventi dedicati al mondo delle imprese, con la partecipazione del territorio che mostra un fermento crescente attorno alla kermesse, che si tiene a Bergamo per il secondo anno.