L’Eurotunnel diventa un po’ anche italiano. Ieri Atlantia — la holding delle infrastrutture (autostrade e aeroporti) controllata dalla Edizione della famiglia Benetton — per 1,056 miliardi di euro ha rilevato il 15,49% della società Groupe Eurotunnel Se (Getlink), da un veicolo (Aero 1 Global & International S.à.r.l.) di Goldman Sachs. Per Atlantia la quota corrisponde a diritti di voto per il 26,66% di Eurotunnel, confermando il ruolo di primo azionista. L’espansione internazionale del gruppo italiano dunque continua, mentre è ancora aperta la lunga gara per la conquista della rete autostradale spagnola Abertis, una mega operazione da circa 18 miliardi di euro contesa dal gruppo locale Acs a colpi di opa e contro-opa.
Per Atlantia non si tratterà comunque dell’ingresso nel business delle ferrovie, ha spiegato l’amministratore delegato, Giovanni Castellucci, anche se è un’«opzione strategica. Non cambia la nostra strategia, che resta sulle strade e sugli aeroporti». L’operazione inoltre «non è in contraddizione» con l’impegno su Abertis: «Abbiamo risorse finanziarie sufficienti» per entrambi i dossier, ha assicurato Castellucci. L’arrivo del nuovo socio è «una notizia fantastica, un segno di stabilità e grande fiducia nel futuro di Getlink», ha detto Jacques Gounon, presidente e ceo del gruppo il cui titolo all’Euronext di Parigi ha guadagnato l’11%, mentre Atlantia è calata dell’1,4%, meno di Piazza Affari (-2,39%).
Ieri Atlantia ha anche presentato i conti 2017 chiusi con 1,17 miliardi di utili (+4%) dopo un ebitda di 3,6 miliardi (+8%). Il traffico è in aumento sulla rete autostradale italiana (+2,2%) ed estera (+3,6%), ma è calato a Fiumicino. Il gruppo presieduto da Fabio Cerchiai ha proposto un dividendo totale di 1,22 euro, +26%, comprensivo dell’acconto (0,57 euro) già versato.