Un altro pezzo pregiato delle autostrade venete entra ufficialmente a far parte della galassia Benetton-Atlantia. Il closing, avvenuto nella giornata di ieri, dell’operazione di investimento congiunto da parte di Atlantia, Acs e Hochtief, che consente ad Atlantia di acquisire il controllo di Abertis e di entrare nel capitale di Hochtief, porta in dote anche il controllo della storica autostrada Serenissima Brescia-Padova (che gestisce anche la A31 Valdastico e, fuori dalla rete autostradale, le tangenziali Est e Sud di Verona, Sud di Vicenza, Limena e Nord di Padova), fondata 66 anni fa per connettere i territori lombardi con un Nordest che all’epoca non si chiamava ancora così.
Certo, la portata complessiva dell’affare è di gran lunga più ampia. Di fatto, con l’acquisizione della spagnola Abertis, il gruppo Atlantia-Benetton diventa il principale player mondiale nelle concessioni di infrastrutture autostradali e di trasporto, con ramificazioni in Italia e Spagna. Non a caso, l’Ad di Atlantia Giovanni Castellucci ha sottolineato: «In questo modo si crea la più importante partnership al mondo, che integra competenze finanziarie, gestionali e di costruzione grazie alla collaborazione con Hochtief e Acs, leader delle costruzioni nel mondo occidentale con posizioni dominanti nei mercati di Australia, USA, Canada e Germania».
Un disegno di espansione internazionale che si realizza, per un colpo basso del destino, a una settimana esatta dalla scomparsa di chi l’aveva fortemente voluto e perseguito: Gilberto Benetton. «La crescita al di fuori dei confini, per competere con successo sui mercati globali – ha ribadito infatti Castellucci – è stata da sempre la visione di Gilberto e di tutta la famiglia Benetton. L’abbiamo realizzata con il suo stimolo e il suo incoraggiamento. Ora – ha aggiunto l’Ad di Atlantia – si completa un’operazione a cui lavoravamo da anni, un successo dell’imprenditoria italiana, al quale avremmo tutti voluto che Gilberto avesse potuto partecipare. Si realizza uno dei più importanti progetti di collaborazione tra gruppi italiani e spagnoli, che farà di Abertis un player ancora più forte nel panorama globale».
É la spagnola Abertis, infatti, a conferire nel nuovo super-gruppo delle concessioni la venetissima Brescia-Padova, con sede legale e operativa nel grattacielo di via Flavio Gioia a Verona Sud. Sono trascorsi poco più di due anni da quando lo stato maggiore del colosso infrastrutturale iberico si presentò a Verona – era l’8 settembre del 2016 – per prendere in consegna l’autostrada Serenissima, dopo avere acquistato per 594 milioni di euro da Intesa Sanpaolo la quota di controllo (51,4%) di A4 Holding, che a sua volta controlla la società concessionaria. Ora la Brescia-Padova ritorna in mani italiane, sia dal punto vista gestionale che finanziario, essendo destinata a rientrare nel perimetro di Autostrade per l’Italia e visto che Atlantia avrà il 50% più un’azione all’interno della neo costituita Abertis HoldCo (Acs avrà il 30% e Hochtief il 20% meno un’azione). Per altro, grazie all’accordo strategico raggiunto lo scorso febbraio da Castellucci con il patròn di Acs, Florentino Perez (lo stesso Perez del Real Madrid), per dare l’assalto congiunto ad Abertis, il gruppo Atlantia-Benetton ha conseguito l’obiettivo abbattendo della metà la provvista finanziaria occorrente.
Tutto ciò non toglie che, dopo il dramma epocale del ponte Morandi di Genova, questa sia una fase particolarmente delicata per Atlantia-Autostrade per l’Italia. Lo ha ricordato anche Sabrina Benetton, figlia di Gilberto, in una lettera indirizzata ai quotidiani: «È stata una tragedia che ha segnato mio padre Gilberto nel profondo. Non ci hanno spaventato, e non avevano spaventato lui, gli attacchi talvolta violenti e brutali, anche personali. Lui ha affrontato la tragedia e ogni conseguenza, restando se stesso, con quell’essere schivo e discreto che era proprio della sua natura». Ora Sabrina entrerà a far parte del Cda di Edizione, la holding Benetton, al posto del padre, ma la partita per la successione e il controllo è appena agli inizi: fino al giugno prossimo, quando l’attuale Cda andrà in scadenza, è prevedibile che gli assetti rimarranno immutati, con le redini in mano ai manager Cerchiai e Patuano.