Atlantia e Acs-Hochtief hanno trovato l’accordo su Abertis. Le società allo stato avrebbero firmato un’intesa preliminare non vincolante destinata a sfociare in un progetto concreto a stretto giro.
A quanto risulta ha prevalso l’ipotesi di presentarsi in maniera congiuntaalla conquista del gruppo spagnolo. In particolare, verrà costituito un veicolo attraverso cui verrà promossa l’Opas su Abertis e sarà partecipato con quote assai simili dal gruppo italiano e da quello guidato da Florentino Perez. L’idea è che la newco abbia sede a Madrid e che da lì tiri le fila della nuova controllata. Una formula, quella studiata nelle ultime settimane, che sembra avere come pregio quello di piacere al governo centrale di Madrid, che non ha mai mascherato un certo fastidio per la discesa in campo del gruppo italiano, di evitare lo spezzatino di Abertis e soprattutto di escludere dallo scenario una dispendiosa guerra di rilanci tra Atlantia e Acs.
I termini dell’Opas
Rispetto a quelli che saranno i potenziali contenuti dell’offerta, con i legali le parti stanno ragionando sul da farsi. È evidente che promuovere una nuova Opas rischia di dilatare eccessivamente i tempi dell’operazione, un simile passo richiederebbe infatti come minimo altri sei mesi. Ecco perché, allo stato, appare più sensato mantenere in vita l’Opas lanciata da Acs-Hochtief e firmare l’asse tra Atlantia e Florentino Perez all’interno di quell’ambito. Tanto più che giusto ieri il prospetto dell’offerta Hochtief ha ricevuto il via libera della Cnmv, la Consob spagnola. Acs-Hochtief al momento propone 18,36 euro in contanti o 0,1254 titoli Hochtief di nuova emissione per ogni azione Abertis. Quest’ultima opzione è prevista fino a un massimo di 193,5 milioni di titoli del gruppo delle autostrade spagnole ed è peraltro vincolante, ossia perché la proposta sia efficace almeno il 20% del capitale deve accettare di concambiare le proprie azioni. E proprio quest’ultimo aspetto potrebbe essere oggetto di eventuale modifica. D’altra parte fin dall’inizio, cioè da quanto il patron del Real Madrid ha deciso di scendere in campo per contrastare la proposta italiana, Perez aveva fatto intendere che, una volta trovato il supporto di un partner, la componente carta contro carta poteva essere oggetto di revisione. L’unico soggetto interessato, d’altra parte, a restare azionista di Abertis potrebbe essere Criteria Caixa, alla quale eventualmente potrebbero essere offerti titoli delle newco, oppure più semplicemente contanti.
La governance
Sul piano della gestione del veicolo sarebbe previsto un ruolo centrale di Atlantia il che fa immaginare che la figura dell’amministratore delegato, e gli occhi sono tutti puntati su Giovanni Castellucci, già ceo della holding infrastrutturale che fa capo ai Benetton, sia inizialmente di nomina italiana. La presidenza, invece, spetterebbe agli spagnoli. I meccanismi di governance così come la definizione dei patti e delle potenziali way out non sono ancora stati definiti nel dettaglio e i legali sono al lavoro per completare l’accordo in ogni sua declinazione. Tuttavia, anche su questo sarebbe stata trovata un’intesa di massima.
Il nuovo soggetto
Quel che nascerà da questa operazione congiunta sarà dunque un veicolo che metterà a fattor comune il proprio know how per promuovere lo sviluppo di Abertis ma non solo. Nella newco si vanno infatti ad alleare uno dei principali costruttori e uno dei principali operatori infrastrutturali al mondo. Il che implica che verranno messe a disposizione l’uno dell’altro le reciproche specificità. Per Atlantia, in particolare, vorrà dire avere accesso a mercati in cui non ha alcuna presenza significativa come la Germania, l’Australia e gli Stati Uniti. Al contempo, avrà la presa anche su Abertis, compagnia che nel 2017 ha generato 897 milioni di profitti e che controlla tra Spagna, Francia e Sud America circa 7.500 chilometri di autostrade. Ciò le permetterà di non accantonare definitivamente il piano di costruire quel campione delle vie a pedaggio che era il cuore del progetto originale.
L’offerta Acs-Hochtief valuta Abertis attorno a 18,2 miliardi di euro ma la spesa verrà evidentemente ripartita equamente e, peraltro, è possibile che vengano ceduti alcuni asset, vedi Cellnex, per rientrare parzialmente dall’esborso. La mancata guerra a suon di Opa ovviamente ha tolto appeal speculativo al titolo Abertis che ieri ha chiuso in discesa dello 0,3% a 18,58 euro, mentre Atlantia ha perso lo 0,43% e Hochtief ha guadagnato l’1,16%.