Si chiamano Giorgio e Paolo Polegato e sono i «signori del Prosecco». I due fratelli sono rispettivamente il presidente e l’amministratore delegato di Astoria vini, marchio nato nel 1987 da una loro idea, in seno all’azienda vitivinicola famigliare: «Abbiamo deciso di acquisire 40 ettari di terreno della zona di Conegliano Valdobbiadene docg, perché per fare vini di qualità è fondamentale avere il controllo della materia prima», raccontano. Materia prima che oggi è usata per produrre i vini di più alta gamma, mentre per gli altri l’azienda acquisisce uve del territorio. È grazie alla politica della qualità e a forti investimenti in marketing (Astoria è da otto anni sponsor ufficiale del Giro d’Italia) che il gruppo è diventato uno dei marchi leader di Prosecco per il canale Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café) in Italia e che è cresciuto anno dopo anno per arrivare a un fatturato 2018 di 55 milioni di euro (5 per cento in più rispetto al 2017): «Nel 2019 ci attendiamo una crescita analoga, visto che nei primi quattro mesi abbiamo aumentato dell’8 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso».
Il mercato italiano vale il 60% del business dell’azienda, mentre l’altro 40% arriva da più di novanta paesi di tutto il mondo. Oltre all’investimento sul marchio, che comprende anche la produzione di una linea di bottiglie particolari diamantate e dedicate alla città di Venezia (Venice collection), quest’anno i fratelli Polegato puntano sul perfezionamento della logistica: «Stiamo costruendo un nuovo polo che concentrerà tutte le nostre referenze per il nostro sistema di spedizioni in tutta Italia, di cui ci occupiamo direttamente».
Il centro logistico di 5.000 metri quadrati ospiterà entro i prossimi tre anni circa dieci nuove risorse che si andranno a sommare ai 65 dipendenti attuali. L’azienda è particolarmente attenta al sociale: dopo diverse campagne contro il razzismo ha presentato all’ultima edizione di Vinitaly la sua nuova campagna, contro l’odio su Facebook. Un video in cui sei atleti italiani di origine straniera si schierano contro la violenza raccontando in prima persona gli insulti ricevuti e rispondendo con la loro passione, il loro impegno, l’emozione di indossare la maglia azzurra. Il video, che sarà diffuso attraverso i social network, è lo spunto per lanciare il nuovo progetto di Astoria: un bando per la creazione di video che raccontino lo sport come strumento di integrazione.