Stop alla Tav: «Non è economicamente sostenibile». La rivelazione arriva a metà pomeriggio dall’agenzia di stampa Bloomberg che cita fonti vicine alla Commissione costi-benefici del ministero delle Infrastrutture che sta studiando il dossier sull’Alta velocità Torino-Lione. E fa saltare sulla sedia il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che, come da contratto di governo gialloverde, quella analisi ha richiesto per valutare la continuazione o lo stop della grande opera tra Italia e Francia. «Non economicamente sostenibile» avrebbero scritto i 6 «saggi» della Commissione governativa, secondo Bloomberg, che sottolinea anche che lo stop sarebbe «una grossa vittoria per il Movimento Cinque Stelle».
Ma il ministro grillino frena e smentisce tutto: «L’analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione non è stata completata. Quando sarà effettivamente portata a termine e sarà stata condivisa con gli interlocutori interessati, sarà naturalmente pubblicata, in ossequio — aggiunge — a quel principio di trasparenza che abbiamo sempre osservato». E pure Mario Virano, direttore del Telt, la società che realizza l’opera, invita alla prudenza: «Non commentiamo indiscrezioni e voci, attendiamo fiduciosamente il documento ufficiale».
Però il giallo rimane. L’agenzia Bloomberg cita due fonti vicine alla commissione, ben informate sul dossier che, nei programmi, dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno. Ma in realtà potrebbe essere già pronto. Anche perché la commissione è presieduta dal professor Marco Ponti, storico sostenitore delle ragioni dei No Tav. E anche altri 4 membri della commissione (Paolo Beria, Riccardo Parolin, Francesco Ramella Pezza e Alfredo Drufuca), come ha rivelato il deputato Pd piemontese Davide Gariglio, sarebbero molto vicini al professore e al Movimento contro la Torino-Lione. Il sesto membro della commissione è Pierluigi Coppola, l’unico rimasto della precedente struttura voluta dall’allora ministro Graziano Delrio. Ecco perché Gariglio contesta «le continue fughe di notizie che confermano come la commissione ministeriale sia soltanto uno strumento di propaganda contro l’Alta Velocità senza alcun fondamento scientifico». E anche il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino parla di «commissione nata in modo non trasparente» e invoca «una decisione definitiva: questa pantomima del sì però, come dice Salvini, o del no però, come dice Di Maio, è dannosa perché crea incertezza sul futuro di territori che hanno bisogno di certezze». E annuncia una legge per indire un referendum consultivo. Alla ferrovia Torino-Lione lavorano circa 800 persone che nel picco dell’attività, secondo Telt, diventeranno 4 mila più altrettante nell’indotto. L’opera è lunga 270 chilometri. Sono in costruzione 65 chilometri tra Susa e Saint-Jean-de-Maurienne, in Francia, per un costo di 8,6 miliardi. Bloccare ora i lavori costerebbe due miliardi.