Con l’arrivo del nuovo commissario Giuseppe Leogrande Alitalia dovrebbe esplorare la strada di un accordo commerciale con Lufthansa. Questa è la rotta che, secondo fonti autorevoli, il governo intende seguire. La compagnia tedesca sta dispiegando la sua potenza di fuoco per convincere il governo che può offrire una soluzione per Alitalia. L’ipotizzato accordo commerciale sarebbe il primo passo verso un’integrazione qualora in futuro i tedeschi decidessero di comprare la maggioranza di Alitalia. «Alitalia ci interessa, ma deve essere prima ristrutturata», dice Lufthansa. Sul tavolo del nuovo commissario non c’è solo la pista tedesca. C’è anche una lettera di German Efromovich, l’imprenditore sudamericano che il 22 novembre, dopo il venire meno della cordata Fs-Delta per il no di Atlantia, ha scritto ai tre commissari uscenti. Attraverso Synergy Group, Efromovich ha detto che è pronto a mettere sul piatto 800 milioni di euro per comprare tutta Alitalia e «senza esuberi». I commissari non hanno dato seguito alla proposta, che in giugno non aveva superato le perplessità di Mediobanca, advisor di Fs. Adesso Efromovich, attraverso l’advisor Antonio Guizzetti, torna a farsi sentire, mentre Alitalia sta per esaurire la cassa.
Sulla pista Lufthansa ci sono alcuni interrogativi. Prima domanda. Chi deve fare la ristrutturazione pretesa dai tedeschi? Dovrebbe essere il commissario, che assumerebbe come direttore generale Giancarlo Zeni, ad di Blue Panorama Airlines. Seconda domanda. Qual è il piano di ristrutturazione? A quanto pare, ci si baserebbe sul piano di Lufthansa. Si parla di almeno 3.000 esuberi, tra le attività di volo (di cui circa 700 assistenti di volo) e gli uffici. Inoltre c’è il problema dell’handling (3.170 addetti) che Lufthansa non vuole e dovrebbe essere ceduto ad altri, anche qui con esuberi Terza domanda. Se questa ristrutturazione venisse fatta, quando sarebbe pronta Lufthansa per comprare Alitalia? Lufthansa non prenderebbe Alitalia (ridimensionata) prima di 18 mesi, per verificare che la cura abbia risanato il malato. Intanto lo Stato dovrebbe continuare a finanziare le perdite.
L’alleanza commerciale con Lufthansa invece partirebbe subito. Ma anche qui ci sarebbero dei costi. Alitalia dovrebbe uscire dall’alleanza SkyTeam con Air France-Klm, Delta e altri. Ci sarebbero penali, ma il costo sarebbe soprattutto quello per l’uscita dalla joint venture transatlantica con Delta e Air France-Klm. La jv è stata rinnovata dagli altri partner escludendo Alitalia. Tra cinque mesi gli accordi tra Delta e Alitalia cesseranno di avere effetto, a meno che non venga firmato un nuovo accordo.
Anche se Alitalia facesse un’alleanza commerciale con Lufthansa perderebbe i ricavi e i benefici della jv transatlantica, perché i tedeschi fanno parte di Star Alliance, il cui partner americano è United. La jv è molto profittevole, Alitalia stima che uscendone perderebbe, tra mancati ricavi e altri oneri, un beneficio di 200-300 milioni all’anno. Lufthansa ha proposto di versare 50 milioni come compensazione. Osservatori autorevoli fanno notare che uscire da un accordo con Delta per entrare in un’area inesplorata con Lufthansa può essere rischioso. United non sarebbe pronta subito per vendere biglietti di Alitalia negli Usa, servirebbero 18 mesi. Alexandre de Juniac, ex ad di Air France-Klm e dg Iata, fa notare che Alitalia otterrebbe probabilmente nuovi ricavi dall’integrazione commerciale con Lufthansa, ma non nasconde i rischi: «La jv di cui Alitalia fa parte è molto redditizia per tutti. Uscirne potrebbe essere un grande errore». Se Alitalia accettasse un accordo commerciale, Lufthansa riuscirebbe ad annettere Alitalia senza spendere soldi. Il ministro Stefano Patuanelli, che fino a ieri pomeriggio non aveva ancora firmato la nomina del nuovo commissario, ha convocato i sindacati per il 17 dicembre.