Forse il concetto ai miei colleghi ministri non è chiaro: senza la flat tax, per la Lega viene meno una delle ragioni sociali di questo governo » . Per un pomeriggio intero Matteo Salvini è blindato in via Bellerio, a Milano.
Lavora a testa bassa sulle candidature del Carroccio alle Europee. Vuole trainare il partito, ha riservato per sé il posto di capolista in tutte le circoscrizioni.
Vive il 26 maggio come l’occasione d’oro per scavalcare definitivamente l’alleato. E al primo posto, ormai, mette proprio lo slogan di una riforma fiscale. Da Roma, Luigi Di Maio non si arrende. L’ultimo terreno di scontro è proprio quello della flat tax, che il grillino prova a smontare a colpi di distinguo.
« Sarà nel Def — promette — con il coefficiente familiare. Così avevamo chiesto, in modo che della riduzione non ne benefici chi è già ricco, ma le famiglie che ne hanno realmente bisogno » . È un’impostazione che mira a ridimensionare la battaglia del Carroccio. E che innervosisce il responsabile del Viminale.
« Bravo Di Maio che finalmente ha capito la flat tax — commenta un ministro leghista con un misto di incredulità e ironia —. È il mandato che dall’inizio la Lega ha dato a Tria. Flat Tax per reddito famigliare fino a 50 mila euro, ne parliamo da sei mesi: che cosa c’entrano i ricchi? » .
L’appuntamento — in questo clima non certo dei migliori — è per il pomeriggio, a Palazzo Chigi, per l’ennesimo vertice chiarificatore tra Conte, Salvini, Di Maio e il ministro del Tesoro. Stretta finale prima di varare il Def nel successivo consiglio dei ministri.
Ma l’antipasto dello scontro a distanza è già andato in scena ieri, in un corridoio dell’hotel Gallia di Milano. È appena terminata la conferenza stampa di lancio del cartello dei sovranisti europei con i tedeschi di Afd, finlandesi e danesi. Lo staff avverte Salvini che Di Maio si è offerto come garante della ” tassa piatta”, stravolgendone però la filosofia.
« Non esiste una tassa piatta progressiva, è una contraddizione — sbuffa il ministro dell’Interno — la flat tax o è ad aliquota unica o non è » . Per Salvini, proprio attorno alla flat tax ruota il senso stesso del lavoro dell’esecutivo nei prossimi mesi. « Deve essere chiaro — sostiene — che la misura è nel contratto e non è contemplata l’ipotesi che non ci sia già nel Def.
Per noi vale quota 100 o il loro reddito di cittadinanza: è una delle ragioni sociali del governo » . Come a dire, non avrebbe senso andare avanti.
Il rifiuto di metterla nero su bianco non viene nemmeno preso in considerazione. « Vorrebbe dire — si innervosisce coi suoi — che sono loro a voler sporcare i nostri provvedimenti, non certo il contrario come vanno dicendo » .
Altra cosa, si ferma poi a ragionare in serata prima di raggiungere con la nuova fidanzata Francesca Verdini la Scala, è pretendere tutto e subito. « Non chiediamo fin d’ora i 12- 15 miliardi necessari » a introdurre la riduzione della tassazione al 15 per cento per famiglie e dipendenti fino a 50 mila euro. « Come non abbiamo preteso l’immediato smantellamento della Fornero, ma siamo partiti da quota 100, si può introdurre un primo passaggio importante fin d’ora » . Quale? Per esempio — ragionano gli economisti della Lega — la tassa unica per una platea fino a 30 milaeuro.
È più o meno la soluzione proposta da Di Maio, soltanto che per il grillino la ” tassa piatta” non può andare oltre. Per il ministro dell’Interno, invece, è solo il primo passo in vista di un allargamento alle classi più abbienti. Tutto, purché « la flat tax ci sia nero su bianco nel Def: la chiamino anche con altro nome — avverte il vicepremier — ma quella deve essere » . Ed è proprio sulla presenza nel documento della parola magica — ” flat tax”, appunto — che per un giorno intero va in scena un duello sotterraneo tra il Tesoro e la Lega.
Fino a tarda sera, i leghisti chiedono a Tria uno sforzo per esplicitare meglio la riforma, perché limitarsi a citare nella sezione discorsiva del Documento una generica riduzione fiscale sembra davvero troppo poco.
Verrebbe interpretato come un rinvio delle decisioni a dopo le Europee. E darebbe fiato a chi nel centrodestra continua a chiedere al segretario della Lega di mollare i grillini e varare un nuovo governo per una vera flat tax.