La Basilicata non è più rossa. Dopo 24 anni consecutivi di governo di centrosinistra, ieri la svolta storica: Vito Bardi, candidato della coalizione Lega-Forza Italia-FdI, ha conquistato la presidenza della Regione. Secondo le proiezioni del Consorzio Opinio Italia per la Rai, il generale della Guardia di finanza in pensione voluto da Berlusconi come candidato ha ottenuto il 42,8% delle preferenze. Carlo Trerotola, centrosinistra, si è fermato al 32,8%. Terzo Antonio Mattia, del Movimento 5 Stelle, accreditato al 19,7%. Valerio Tramutoli, che puntava a raccogliere il voto ambientalista e di sinistra, ha preso il 4,7%.L’affluenza è stata del 53,6%, in aumento rispetto alle Regionali del 2013, mentre alle Politiche era al 71,1%. M5S risulta primo partito con il 19,7%, la Lega prende il 17,1, FI l’11,3%, Comunità democratiche che comprende il Pd è all’8,7% mentre FdI al 6,7%. «Finalmente la Basilicata ha un buon governo» ha scritto Berlusconi su Twitter quando ormai il risultato era consolidato.
Nell’ultimo test prima delle europee di fine maggio, l’asse Salvini-Berlusconi-Meloni, avversari a livello nazionale ma alleati nelle regionali, si è dunque rivelato di nuovo vincente, dopo le marce trionfali in Abruzzo e Sardegna. Il neosegretario del Pd, Nicola Zingaretti, nonostante le avverse previsioni dei sondaggisti sperava nella reazione d’orgoglio di questa tradizionale roccaforte del centrosinistra ma Carlo Trerotola, farmacista di professione, paga gli effetti dell’inchiesta che aveva portato agli arresti e alle dimissioni del governatore Maurizio Pittella e la sua vicinanza con l’ex governatore. Anche perché l’ex presidente è stato ricandidato come consigliere nella lista civica collegate che si è rivelata dominante nello schieramento (oltre il 10%). Il centrosinistra ha scontato anche la delusione dell’elettorato ambientalista, spaesato dalle politiche ambigue sulla delicata questione delle trivellazioni in Basilicata.
Il Movimento 5 Stelle invece, come già successo in Abruzzo e Sardegna, si ritrova con i voti dimezzati rispetto alle politiche di un anno fa (quando in Basilicata incassò un clamoroso 44%). «Alle Regionali non siamo mai andati bene, ma come singolo partito siamo sempre primi» è la difesa d’ufficio, ma la delusione è grande. Anche perché il candidato pentastellato Mattia è stato abbandonato al proprio destino dai big del Movimento, che si sono mantenuti prudentemente a distanza di sicurezza per non doversi intestare l’ennesima sconfitta annunciata.