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Mettere la donna imprenditrice al centro, non solo a parole ma con fatti concreti. Sono un centinaio le imprenditrici vicentine che, in meno di due anni, hanno partecipato al progetto «Rose’n’Blue», un percorso di 32 ore di formazione, gratuita, sugli strumenti per rendere l’organizzazione aziendale più moderna: realizzato da Cna Vicenza con Ecipa e il fondo sociale europeo, il corso di formazione è stato replicato sette volte, visto il successo che ha avuto.
L’esperienza, non a caso, sarà al centro di uno dei focus del festival Make in Italy: oggi, sabato 9 giugno, alle 11 all’auditorium Fonato di Thiene è infatti in programma «Rose’n’Blue. La carica delle 101» dove a parlare saranno le stesse partecipanti.
L’incontro, nel quale si parlerà di formazione ma anche di reti legate al lavoro e al femminile, come workHer, sarà condotto da Diana Cavalcoli (La Nuvola del lavoro/Il Corriere della Sera) con l’esperto di marketing Stefano Schiavo.
«Vorrei sfatare l’idea secondo cui l’artigiana, oggi, è ancora una donna che lavora con un semplice ago, o uno scalpello. Non è così – osserva Elisabeth Sarret, presidente vicentina di Cna Impresa Donna e fra le promotrici di Rose’n’Blue – è molto di più: è una professionista che lavora nell’e-commerce, con il cloud o con il controllo numerico. Sono esperte di tecnologia che applicano i metodi del lean thinking, che sanno coniugare tradizione ed esclusività del prodotto, che usano strategie e modelli alternativi».
Con la rivoluzione 4.0 in corso, «le artigiane devono essere sempre più preparate» sottolinea Sarret. Proprio per questo si è dato vita al corso: «Sono imprenditrice ma anche madre, figlia e nuora e conosco benissimo le difficoltà che caratterizzano le imprese femminili. Se una donna non dispone di aiuti materiali, economici ma anche umani, rimane a casa: l’Italia è al di sopra della media europea per tasso di inattività delle imprese femminili». Con Rose’n’Blue «abbiamo voluto istituire a Vicenza dei momenti di informazione e formazione che fornissero strumenti concreti per realizzare i propri progetti».
Con il percorso formativo sono state garantite in due anni più di 250 ore di formazione frontale qualificata e gratuita, pensata espressamente per donne titolari di aziende artigiane.
«Abbiamo dato loro strumenti per affrontare con successo l’evoluzione del mercato: lezioni sulle tecniche di ottimizzazione degli obiettivi aziendali, sui nuovi modelli di business, sui processi di creazione del valore, sulla comunicazione “non violenta” fra l’azienda e il cliente. Le lezioni sono state tenute da dieci docenti formatori, esperti in managing. Ne è risultato un progetto strepitoso e vincente, che ha visto la partecipazione di oltre cento imprenditrici dai dai 24 ai 60 anni» spiega Sarret.
In occasione del convegno, in piazza Chilesotti, verranno consegnati gli attestati alle partecipanti. «Oggi fare business è diverso da 30 anni fa, ma è molto diverso anche rispetto a soli 5 anni fa, dopo l’ingresso di Amazon, Uber e di altri colossi della rivoluzione digitale. E’ necessario che le imprese prevedano percorsi come questo per gestire in modo intelligente il futuro. Citando Socrate – conclude l’imprenditrice –, il filosofo diceva che esiste un solo, vero bene che è la conoscenza, e un solo male che è l’ignoranza».
*Corriere del Veneto, 5 giugno 2018