Brand di successo, leader nel suo settore e che attualmente fattura 320 milioni di euro: Acqua Sant’Anna è una delle aziende italiane che, nonostante la forte competitività della categoria in cui opera, è riuscita a ottenere fama anche a livello internazionale, producendo oggi più di 1,5 miliardi di bottiglie all’anno.
La nascita di questa azienda risale al 1996, quando l’imprenditore Giuseppe Bertone, dopo aver visitato le Fonti di Vinadio nelle montagne piemontesi, decise di diversificare le sue attività e così, dal mondo delle costruzioni, il figlio venne Alberto catapultato in quello della commercializzazione delle acque in bottiglia. Se nei primi anni di attività l’azienda vendeva tante bottiglie quanti sono gli Italiani, negli anni le bottiglie vendute in un anno hanno raggiunto il numero degli abitanti d’Europa, grazie alle qualità eccezionali dell’acqua.
Grazie a scelte dettate dal coraggio e dall’audacia, oggi Acqua Sant’Anna è diventata una delle aziende più conosciute nella sua categoria, sia in Italia che all’estero, con un export in continuo sviluppo. La crescita dell’azienda è sempre stata sostenuta da ingenti investimenti in ricerca, soluzioni tecnologiche all’avanguardia, automazione, It, innovazione di prodotto e diversificazione.
Lo stabilimento a Vinadio, in provincia di Cuneo, è uno degli impianti produttivi più all’avanguardia nel settore a livello mondiale: l’edificio è altamente automatizzato, costantemente innovato, e cerca inoltre di coniugare l’attenzione all’ecosistema e alla biodiversità circostante con la qualità dei propri prodotti. Basti pensare che oltre dieci anni fa Sant’Anna è stata la prima azienda a creare una bottiglia di acqua minerale rivolta al mass market senza ricorrere all’utilizzo del petrolio, ma realizzata con un biopolimero di origine vegetale, che conserva le stesse caratteristiche tecniche delle comuni plastiche, ma si dissolve dopo l’uso in meno di 80 giorni nel compost.
Sono queste le peculiarità che hanno permesso all’azienda di raggiungere gli ottimi risultati degli ultimi anni: con una crescita media tra il 2013 e il 2019 del 7,9%, sempre in riferimento agli stessi anni il fatturato è passato da 161,18 milioni a 218,37 nel 2017, fino a raggiungere i 254,45 milioni nel periodo precedente alla pandemia. Per quel che riguarda l’ebitda, è cresciuta di quasi un milione dal 2018 al 2019, passando da 44,38 a 52 milioni. La posizione finanziaria netta infine si è portata, sempre nello stesso anno, a –63,63 milioni.