Mentre la nautica mondiale stagnava, la giovane italiana Absolute triplicava il volume delle vendite. L’azienda di yacht, nata nel 2002 a Carpaneto Piacentino, arriverà a fatturare 55 milioni di euro nel 2018 (stima) con una crescita di oltre il 20 per cento anno su anno dal 2012. Fondata da Sergio Maggi e Marcello Bé, poi affiancati da altri cinque imprenditori, Absolute incarna lo spirito di azienda familiare italiana, grazie a un sodalizio che supera i 30 anni. Il mercato di riferimento è quello delle barche a motore, cabinate, da turismo e crociera, di lunghezza compresa tra i 45 e i 75 piedi (13-23 metri): «In questo ambito – racconta il presidente Cesare Mastroianni – vantiamo l’introduzione di un concept di successo, la gamma “Navetta”, vagamente paragonabile a ciò che sono stati i Suv nel mondo dell’auto. Queste barche coniugano robustezza, affidabilità, flessibilità d’impiego in alto mare e per lunghe navigazioni, con eleganza, design, innovazione tecnologica, comodità e comfort: in questo campo, abbiamo creato un vero e proprio riferimento».
Non a caso il volume delle vendite è circa triplicato dal 2010 a oggi. Il trasferimento della sede a Podenzano, in provincia di Piacenza, ha consentito di rinnovare la gamma dei prodotti, i macchinari e le attrezzature, e di implementare una tecnologia proprietaria chiamataIntegrated structural system, in grado di rendere l’intero ciclo di progettazione, produzione, trasporto efficiente e flessibile. La produzione e l’assemblaggio di tutte le componenti è made in Italy: «Abbiamo deciso di non delegare a terzi nessuna delle operazioni proprie della manifattura e del controllo di gestione: tutte le attività materiali e immateriali sono realizzate dai 200 dipendenti della sede di Podenzano. Tra il giugno 2016 e il gennaio 2018 abbiamo raddoppiato i reparti di montaggio e il magazzino verticale automatico, cuore logistico dell’azienda».
L’innovazione è radicata nel dna di Absolute, che ogni anno investe oltre mezzo milione di euro in ricerca e sviluppo di prodotto e di processo.
«Una quota significativa della ricerca – aggiunge Mastrioianni – è condotta in sinergia con imprese specializzate in vari settori, tra cui multinazionali come Volvo». L’azienda è oggi presente in tutti i continenti, eccetto l’Africa, con l’esportazione circa pari al 90% del fatturato annuo, mentre nel 2017 ha creato una società satellite negli Stati Uniti, per gestire meglio il continente americano.
*L’Economia, 16 aprile 2018