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La torre di raffreddamento ricorda il bosco verticale di Milano. È interamente ricoperta di verde. E un bosco di diecimila piante ad alto fusto che si estende per undici ettari avvolge l’Abs-Acciaierie Bertoli Safau di Cargnacco (Ud). L’impianto di abbattimento e raccolta fumi ha previsto una superficie filtrante su un’area di ventiduemila metri quadrati. Il volume delle acque di lavorazione recuperate è pari a due volte il lago di Sauris in Friuli. Abs, nata nel 1988 dalla fusione di due acciaierie storiche («le Officine Bertoli» fondata nel 1813 e «Safau» nel 1934), ha scelto la via della sostenibilità. Qui i rottami prendono nuova vita e l’acciaio torna a fare l’acciaio. Mentre le scorie lavate, trattate, lavorate diventano materia prima certificata per altri cicli produttivi, basamenti stradali e stabilizzazione per le costruzioni edilizie.
Abs fa parte del gruppo siderurgico Danieli e fattura ogni anno 1 miliardo di euro dando lavoro a 1.600 nella provincia di Udine. Mitigare l’impatto di un’acciaieria è da sempre una priorità. E il vapor acqueo dei forni sarà riutilizzato presto per riscaldare la cittadella di uffici, mensa e spogliatoi.
*Buone Notizie, 18 febbraio 2020