Si legge Able Tech, ma si pronuncia ArXivar: è questo, infatti, il prodotto per cui la software house di Lonato del Garda (BS) è più conosciuta, un’applicazione di gestione documentale usata oggi da più di 4 mila aziende nel nostro Paese. E che ha marcato il passo fino al raggiungimento dei 20,42 mln di fatturato del 2021.
Oltre alla gestione documentale, Able Tech si è specializzata, a partire dalla sua fondazione nel 2002, anche nel Workflow & Process Management, nella fatturazione elettronica e nella conservazione a norma. In più conta, dopo la sede operativa nel bresciano, tre filiali tra Milano, Padova e Roma.
Un’impresa digitale fin dalla sua nascita, che avviene proprio in seguito a uno scambio di idee virtuale tra i due futuri soci Claudio Vigasio, attuale presidente, e Alberto Carrai. Nel 2002, quando Able Tech nasce, sono solo in tre a lavorare in azienda e a commercializzare l’unico prodotto allora disponibile: ArXivar, appunto.
Tre anni dopo, grazie a logiche di vendita indiretta, la società bresciana inizia a registrare una crescita annua costante del 100%. È così che inizia a ingrandirsi e a creare sinergie lavorative con i primi business partner che oggi, per inciso, sono diventati 400.
Nel 2010 Vigasio e Carrai decidono di creare anche un’academy che, grazie all’erogazione di 150 corsi, ogni anno il progetto educativo forma oltre 1.300 persone tra clienti e partner. Mentre è del 2015 la creazione del servizio per la conservazione a norma e quello per la fatturazione elettronica per la Pubblica Amministrazione.
In quell’anno il fatturato dell’azienda superava di poco i 5,87 mln: nel 2021, come si diceva, è arrivato a superare i 20 mln, passando per i 18,9 mln del 2019 e i 18,38 mln del 2020. Il tasso composto di crescita annuale dell’azienda è stato dunque del 23,08%.
Il triennio 2019-2021 dell’impresa bresciana è stato caratterizzato da una marginalità importante: l’Ebitda percentuale medio nei tre anni è stato infatti del 54,21%. Il margine operativo lordo è prima sceso da 10,34 mln (54,73%) a 9,66 mln (52,57%) e poi tornato a salire attestandosi nel 2021 a 11,27 mln (55,22%).
Due anni fa Able Tech chiudeva l’esercizio con un Ebit di 10,71 mln e un utile che sfiorava i 7,87 mln (in miglioramento sui 7,04 mln dell’anno precedente): più di un terzo del fatturato dell’azienda. Il suo patrimonio netto ammontava a 12,09 mln e, grazie a una Posizione finanziaria netta (Pfn) negativa, poteva contare su una cassa di oltre 7,21 mln.
Il rapporto tra la Pfn e l’Ebitda medio del triennio 2019-2021 era di -0,69. Stando al rating More di Modefinance, agenzia di rating del gruppo Teamsystem, l’impresa ha ricevuto lo score AAA, corrispondente al massimo grado di solvibilità per una società. E il Roe, l’indice di redditività sul capitale proprio, nel 2021 è stato pari al 65,08%.
Able Tech è una tra le aziende presentate all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera e poi presentata durante l’anno tramite un tour che vede protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.