Ha da poco spento cinquanta candeline la Bellini Spa del piccolo comune di Zanica, nel bergamasco. A ben guardare, però, la sua storia imprenditoriale era già iniziata nel 1943: in quell’anno Carlo, capostipite della famiglia Bellini, fonda Alfa Petroli, realtà dedicata alla commercializzazione di benzine e gasoli che negli anni Settanta sarà poi ceduta a una compagnia americana. È al suo posto che, nel 1973, viene fondata la Petroli Bellini, che si specializza nel produrre e vendere oli lubrificanti per macchinari aziendali.
Sarà in questo ambito che l’azienda si consoliderà, puntando soprattutto a rispondere alle esigenze di ogni cliente attraverso la personalizzazione dei propri prodotti. Negli anni hanno contribuito al successo di Bellini anche i suoi investimenti in ricerca e sviluppo: un esempio è la realizzazione della linea Harolbio, che ha reso l’azienda una delle prime in Europa a produrre oli lubrorefrigeranti di derivazione vegetale e biodegradabili. Un’attenzione, quella verso la sostenibilità, che nel 2018 ha portato l’impresa bergamasca anche a entrare a far parte della Lombardy Green Chemistry Association per il sostegno della bioeconomia.
Oggi Bellini, guidata dalla terza generazione rappresentata da Stefano e Marco, è un punto di riferimento del settore sia in Italia che in Europa, grazie anche a una serie di rivenditori partner presenti in oltre 20 Paesi. Nel triennio 2019-2021 l’azienda ha assistito, complessivamente, a un aumento di fatturato, il cui valore è cresciuto dai circa 27,32 mln di euro nel pre-pandemia ai 35,56 mln di due anni fa: un incremento del 30,16%. Dal 2015, quando i ricavi sfioravano i 20,54 mln, Bellini cresce a un ritmo del 9,58% all’anno.
Per quanto riguarda la marginalità, il discorso è simile: l’Ebitda è passato dai 3,66 mln del 2019 ai quasi 4,1 mln del 2020 e, infine, ai 5,75 mln del 2021, pari a un aumento del 57,06% tra pre e post-pandemia. In termini percentuali, il margine operativo lordo nei tre anni è del 15,48% e mostra una crescita dal 2019 (13,4%) al 2021 (16,17%), con un picco nel 2020 (16,8%).
L’esercizio di due anni fa si è chiuso anche con un reddito operativo di 4,47 mln e un risultato di 3,71 mln. Il patrimonio netto era di oltre 15,28 mln e l’azienda aveva cassa per 2,1 mln grazie a una Posizione finanziaria netta (Pfn) negativa. Il rapporto tra Pfn ed Ebitda medio del triennio è pari a -0,47.
Stando al database di Aida-Bvd, società del Gruppo Moody’s, Bellini ha ricevuto lo score AA, giudizio molto vicino al massimo grado di solvibilità per una società (rappresentato dalla tripla A). Il Roe, l’indice di redditività del capitale proprio, nel 2021 è del 24,26%.
Bellini è una tra le aziende presentate all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera. Bellini sarà poi presente venerdì 12 maggio alla tappa di Bergamo del tour che vedrà protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.