È difficile immaginarsi cosa voglia dire, per un’azienda, far crescere il proprio fatturato di oltre il 60% ogni anno per sette anni di fila. Un’idea la può dare Westrafo, che non a caso è tra le migliori aziende energetiche a livello non solo italiano, ma anche europeo. I risultati economici della società vicentina, specializzata nella progettazione e nella produzione di trasformatori di potenza utilizzati in molti settori, non sono passati inosservati agli occhi di istituti e centri di ricerca del Vecchio Continente, uno su tutti Statista che, assieme al Financial Times, l’ha inserita tra le ‘Europe’s fastest-growing companies’ per la crescita di fatturato maturata nel periodo 2017-2020.
Un successo ottenuto investendo sulla qualità e l’innovazione dei prodotti, progettati e realizzati su specifica, e che non sarebbe stato possibile, forse, se non ci fosse stata anche attenzione per i temi legati alla sostenibilità e all’impatto ambientale. Nel concreto ciò significa, per esempio, che l’80% dei componenti utilizzati in fase di produzione da Westrafo proviene da fornitori a chilometro zero e che il 90% dei prodotti finiti è destinato alla generazione di green energy.
E per rimanere sui numeri, le scelte applicate dall’azienda vicentina negli anni si sono tradotte in un aumento del fatturato nel triennio 2019-2021. Nel pre-pandemia, infatti, il suo valore era pari a 21,08 mln di euro, saliti a 22,04 mln nel 2020 e cresciuti a 26,24 mln nell’anno seguente. In questi termini, dunque, il 2021 ha segnato un +19,03% sui dodici mesi precedenti e un +24,45% sul 2019. Il dato che impressiona è quello già citato del Cagr, il tasso composto di crescita annuale, che dal 2015, quando il fatturato sfiorava appena 1,4 mln, è del 63,07%.
Al contrario, nel triennio l’Ebitda è invece calato sia in termini valoriali che percentuali: nel 2019 era pari a 2,97 mln (per un Ebitda margin del 14,1%), nel 2020 a 2,68 mln (12,16%) e nel 2021 a 2,65 mln (10,12%), segnando così un -10,63% sul pre-pandemia. La marginalità percentuale media nei tre anni è uguale all’11,98%.
Westrafo ha chiuso il 2021 con l’Ebit, il reddito operativo, a quasi 2,66 mln, un risultato dell’esercizio pari a 1,81 mln e un patrimonio netto di 6,32 mln. L’azienda, inoltre, aveva debiti per 3,56 mln di euro a causa di una Posizione finanziaria netta (Pfn) positiva. Il rapporto tra la Pfn e la marginalità media nei tre anni considerati è uguale a 1,29. Stando al database di Aida-Bvd, società del Gruppo Moody’s, la vicentina ha ricevuto lo score BBB. Il Roe, l’indice di redditività del capitale proprio, è stato del 28,66% nel 2021.
Westrafo è una tra le aziende presentate all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera. Westrafo è stata poi presente giovedì 13 aprile alla tappa di Padova del tour che vedrà protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.