La ricostruzione post pandemia è iniziata. Dopo un anno buio, il primo trimestre 2021 segna l’uscita del sistema Verona dal tunnel. Tra gennaio e marzo tutti gli indicatori sono tornati in campo positivo, secondo quanto emerge dall’Outlook sull’economia veronese realizzato da Confindustria Verona. Indicativo è il dato relativo alla produzione industriale che, dopo un 2020 nero in cui è rimasto abbondantemente sotto lo zero, nel trimestre in esame ha segnato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno un incremento dell’1,98%: un dato migliore delle attese che erano addirittura negative, ferme a -0,94%.Bene ma non benissimo Un buon risultato, sebbene non sufficiente a riportare la produzione ai livelli pre-crisi, a seguito del -3,41% registrato nel primo trimestre 2020. «Dopo un anno difficile», commenta il presidente di Confindustria Verona, Michele Bauli, «finalmente registriamo segnali positivi con la crescita di tutti gli indicatori economici. Il gap da recuperare rimane ancora alto ma l’inversione è significativa. Le riaperture e la ripresa degli spostamenti speriamo possano portare benefici anche a tutti quei settori che ancora sono alla finestra».Capacità produttiva Sono aumentate le aziende che hanno dichiarato un uso della capacità produttiva normale o soddisfacente, da 61% dell’ultimo trimestre 2020 a 71% dei primi tre mesi 2021. Anche le vendite hanno superato la performance negativa di fine 2020, colmando il crollo registrato nel primo trimestre dell’anno scorso, con accelerazione su tutti i fronti: il mercato nazionale ha segnato +6,61%, quello europeo +6,47%, più contenuto è stato l’aumento verso i mercati extra-Ue, dell’1,82%. Inversione Gli ordini, che sulla scia negativa dei primi nove mesi 2020 avevano registrato un calo del 4,22% nell’ultimo trimestre dello scorso anno, sono tornati positivi nel 2021 registrando +2,5%. È aumentato il numero di aziende che hanno dichiarato prospettive di lavoro a medio e lungo termine mentre è risultata positiva la situazione per i pagamenti, con una riduzione delle imprese che hanno rilevato un ritardo e il 93% che ha dichiarato una liquidità buona o normale.Previsioni Questo quadro dà slancio positivo alle previsioni per il secondo trimestre: le aspettative superano le performance registrate nella scorsa rilevazione, segno che la direzione verso la ripresa è tracciata. Le aziende veronesi stimano che, rispetto al 2020, tra aprile e giugno 2021 la produzione segni +4,33%, ordini +6% e occupazione stabile +0,05%. Migliora la fiducia e di conseguenza cresce il numero di imprenditori che prevede nei prossimi 12 mesi di aumentare gli investimenti o mantenerli stazionari.Investimenti, innovazione «La maggior parte delle aziende», sottolinea Bauli, «ha deciso di puntare su investimenti in innovazione. Un’innovazione di prodotto, di processo ma anche di uso di materie prime che potrebbe anche essere l’avvio di una rivoluzione produttiva che porti a un vantaggio competitivo. Ci sono le prospettive per un consolidamento dei risultati positivi in corso d’anno, la campagna vaccinale che procede costante, la prospettiva del Pnrr e l’autorevolezza del premier Draghi, stanno ridando fiducia alle imprese dimostrando di essere sulla buona strada».Infine, le imprese dei servizi: è sceso al 38% il numero di quelle che nel primo trimestre 2021 ha rilevato una diminuzione del fatturato, dal 49% del trimestre precedente. Migliorate vendite e occupazione, stabili gli incassi.© RIPRODUZIONE RISERVATA.