Benino le costruzioni, malissimo alberghi, ristorazione e impianti di risalita. È questo il quadro economico del primo trimestre 2021 in Trentino fotografato dalla Camera di commercio di Trento. «I dati sono preoccupanti», ha commentato il presidente dell’ente camerale Giovanni Bort: meno 9% di fatturato nel primo trimestre 2021 rispetto al primo trimestre 2020.
Un dato che registra con precisione la situazione pandemica: l’anno scorso il severissimo lockdown aveva colpito solo gli ultimi 20 giorni di marzo, mentre i primi tre mesi di quest’anno hanno subito le restrizioni delle regioni a colori e la fatica di oltre un anno di pandemia. In particolare i settori primario e secondario hanno retto all’onda d’urto della pandemia, la quale si è invece abbattuta con durezza su tutto il terziario: un settore particolarmente rilevante per l’economia trentina. Malissimo gli impianti a fune, meno 98,9%, e il ricettivo che perde quasi il 79%. Seguono ristoranti e bar e attività sportive e intrattenimento, con una perdita di oltre il 50% del fatturato. Contrastano la tendenza negativa il manifatturiero (+9,2%), le costruzioni e i servizi alle imprese, che addirittura crescono rispetto all’anno scorso. In particolare il settore edile vede una ripresa significativa, sostenuta anche della importanti misure di supporto stabilite a livello nazionale quali il Superbonus 110%: il fatturato cresce del 5%.
Cala però anche l’occupazione, meno 6,2%, che soffre soprattutto della mancata assunzione di personale a termine nei settori degli impianti a fune, negli alberghi e nei ristoranti. Anche in questo campo, i valori in controtendenza sono quelli del comparto manifatturiero e dei servizi alle imprese: settori che sono cresciuti proprio in risposta alla pandemia e ai nuovi bisogni di consumatori e aziende in termini di pulizia e santificazione degli ambienti.
A soffrire di più sono le piccole e medie imprese: di quelle con massimo 10 addetti circa il 40% giudica «insoddisfacente» la situazione economica aziendale attuale, contro il circa 18% di quelle con più di 50 addetti. La Provincia ora guarda al futuro con un piano di investimenti destinato ai settori che hanno sofferto di più. La speranza degli imprenditori è che la ripresa arrivi velocemente e con numeri importanti: il 25% del campione punta su un deciso aumento di redditività e situazione economia dell’impresa. «Con l’ultima legge di bilancio la Provincia ha messo in campo un considerevole investimento che verrà destinato alle categorie maggiormente in difficoltà — ha spiegato l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli —. Grazie ai vaccini ora possiamo guardare al futuro con fiducia. Questo è il tempo degli investimenti importanti e della ripartenza». Una convinzione condivisa dai sindacati, che hanno chiesto un tavolo di confronto con tutte le parti sociali per sostenere un periodo di crescita costante in grado di garantire il potere d’acquisto delle famiglie.