Un incalzare di eventi che raccontano la storia di come il fascismo da orda di miserabili è arrivato al potere in un’Italia confusa, rancorosa, divisa e opaca. “M, il figlio del secolo”, è un libro poderoso ma facile da leggere. Antonio Scurati ha scelto la via dei capitoli brevi che si concludono con precisi documenti dell’epoca. Nulla è inventato.
Questo è un libro che va letto perché nel DNA del nostro Paese, e in particolare in quello che sta vivendo negli ultimi anni, vi sono delle evidenti tracce di quel passato. Sono indizi che ci riportano alla nostra incapacità di avere una forte identità nazionale; di non avere una borghesia in grado di capire quali sono i momenti nevralgici in cui non basta l’Aventino ma occorre la forza morale che si fa contrasto; di capire che la leadership politica non è mai messianica, mai!
“M, il figlio del secolo” va letto perché alla figura, per molti aspetti comica di Benito Mussolini, si contrappone quella di Giacomo Matteotti. Un eroe non tanto perché ha denunciato la forza bruta del fascismo ma perché lo ha capito fin dall’inizio. Leggerlo è un impegno civile.