Al netto degli accordi tra il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e quello del Veneto, Luca Zaia sugli spostamenti tra province confinanti di regioni diverse, bisognerà aspettare il 3 giugno per programmare una trasferta fuori dai confini del Fvg. Ma il giorno dopo la Festa della Repubblica sarà una data importante per un altro motivo: sempre il 3 giugno, infatti, riaprono anche le frontiere. Il Dpcm firmato dal premier Conte domenica 17 maggio specifica che non saranno soggetti ad alcuna limitazione gli spostamenti dall’Unione europea, area Schengen (compresa la Svizzera), Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord. Per il resto del mondo bisognerà aspettare. Cosa significa? Che chiunque arriverà dai Paesi del trattato non dovrà sottoporsi alla quarantena obbligatoria, misura questa che allevia le prospettive altrimenti più che cupe delle località turistiche (e balneari in particolare) dello Stivale. Liberi tutti? Nossignore. Perché nell’Europa che si muove a velocità diverse sui temi dei patti finanziari, sull’economia e sulle stesse misure di contenimento del coronavirus, non fanno eccezione le linee guida sugli spostamenti, che sono ancora una volta diverse per tutti, soggette a repentini cambiamenti. Un guazzabuglio, insomma.austriaLunedì il governo Kurz ha riaperto tutti i propri confini, eccezion fatta per quelli con Italia e Slovenia. Il combinato disposto con le decisioni di Roma si traduce così: gli austriaci potranno venire in Italia, anche per ragioni turistiche, ma al ritorno in patria dovranno sottoporsi a 14 giorni di quarantena. Una misura che finirà, inevitabilmente, per frenare in maniera abnorme l’afflusso turistico dall’Austria, almeno a giugno: difficile che le famiglie possano pagare per un periodo di ferie sulle coste friulane e venete il prezzo salatissimo di due settimane di chiusura forzata in casa. Chi vuole entrare in Austria è tenuto a esibire un certificato medico rilasciato non più di quattro giorni prima, che attesti che la persona non è risultata positiva al Covid-19. In alternativa, dovrà sottoporsi alla quarantena di 14 giorni. Queste limitazioni non vengono applicate ai lavoratori pendolari, che devono attraversare il confine ogni giorno o più volte alla settimana.sloveniaIl governo di Lubiana, primo al mondo, ha revocato lo stato d’emergenza pandemico giovedì 15 maggio. Un downgrade del grado di allerta accompagnato dalla riapertura graduale delle frontiere, che rendeva più morbide le misure di interdizione degli spostamenti adottate a inizio marzo, quando i confini – prima quello con l’Italia, poi quelli con Austria, Ungheria e Croazia – sono stati progressivamente sigillati, lasciando liberi pochissimi checkpoint (appena quattro con il nostro Paese, con tanto di chiusura pittoresca – con massi e cumuli di terra sistemati alla bell’e meglio – dei valichi minori).Tre giorni dopo, domenica 17 maggio, il dietrofront: un nuovo decreto conferisce allo Stato (e quindi alle forze di polizia) la discrezione di respingere i cittadini dell’Ue alla frontiera se non hanno una residenza temporanea o permanente in Slovenia e mostrano segni espliciti di infezione o malattia. Posso sconfinare per andare a fare il pieno di benzina? No. Per andare a trovare un parente? No, a meno che non ci siano chiare situazioni familiari d’emergenza (salute, funerali). Per una vacanza nelle località termali? Men che meno. Ci sono naturalmente delle eccezioni, che sono quelle perfezionate nei primi giorni di gestione dell’emergenza: non dovranno sottoporsi alla quarantena di 14 giorni le persone provenienti da altri Paesi impegnate nel settore dei trasporti internazionali o che in Slovenia sono solo di passaggio, a patto che la permanenza tra i confini della repubblica dell’ex Jugoslavia non superi le 24 ore. L’unico passaggio consentito è quello verso la Croazia, in attesa che il governo Jansa trovi la quadra per accordi bilaterali con i singoli Stati.negli altri paesiIn Germania i criteri sono stati rivisti, con la possibilità di entrare nel Paese anche per visitare parenti (e partner). In Svizzera via libera ai lavoratori frontalieri e ai ricongiungimenti familiari, ma per il momento i confini restano chiusi per turismo e altri motivi non urgenti. Nel Regno Unito sarà imposta una quarantena di due settimane a chi entrerà in Gran Bretagna dall’estero: chi entrerà in Gran Bretagna – via aria, mare o terra – dovrà compilare una dichiarazione in cui andrà indicato l’indirizzo dove trascorreranno l’autoisolamento obbligatorio di 14 giorni.