Sul Corriere della Sera stamattina ci sono i consueti risultati dei sondaggi di Nando Pagnoncelli, che oggi sottolineano come oltre la metà degli italiani desiderino la riapertura totale, desiderio che si accompagna a una forte sfiducia relativa alla crisi economica.
Pagnoncelli spiega come da un paio di settimane prevalgano coloro che propendono per l’apertura di tutte le attività lavorative su quanti sono convinti sia meglio prolungare il più possibile la chiusura: oggi i primi rappresentano il 58% degli italiani, i secondi il 24%. “L’aspettativa di apertura è decisamente più elevata nelle regioni del Nord-Est (70%), tra i lavoratori autonomi (artigiani e commercianti, 65%), particolarmente toccati dalle misure restrittive, e tra gli elettori dell’opposizione (75%)” prosegue l’articolo.
Per quanto riguarda la preoccupazione per il contagio, questa è in diminuzione, sebbene sia ancora largamente diffusa, mentre aumenta l’inquietudine per gli aspetti economici e sociali sia a livello generale sia personale. “Solo il 14% ritiene che l’economia italiana si riprenderà già dal prossimo anno, mentre il 28% prevede la ripresa tra un paio d’anni, il 26% entro 5 anni e l’11% tra 10 anni. Escludendo il 21% che non esprime previsioni, in media si prevedono circa 4 anni di situazione difficile” spiega il sondaggista.
Nei prossimi sei mesi anche le prospettive economiche personali non sono rosee: il 53% si aspetta un peggioramento, il 29% non si aspetta cambiamenti significativi e il 13% si mostra ottimista.
Per quanto riguarda il Nordest, ben il 70% degli intervistati vuole ripartire con tutte le attività.
“Il governo e il premier continuano a mantenere un consenso elevato e gli italiani non appaiono per il momento dare ascolto alle polemiche politiche che, anzi, sembrano infastidire i più perché sono vissute come mere speculazioni in una fase drammatica per il Paese” conclude Pagnoncelli.