Dall’analisi dei bilanci degli anni che vanno dal 2012 a quelli appena depositati del 2018, il Centro Studi di ItalyPost ha elaborato una classifica che ha permesso di individuare le trenta migliori Pmi tra i 20 e i 500 milioni di fatturato del settore alimentare e bevande.
La ricerca, anticipata oggi da L’Economia del Corriere della Sera e realizzata grazie al contributo del Gruppo Crédit Agricole e di auxiell su dati Aida-BVD, rivela alcuni elementi di grande interesse sia sul piano dei numeri che sulla distribuzione territoriale di queste aziende top performer.
Si tratta di imprese tra i 20 e i 500 milioni di fatturato che appartengono a un settore che rappresenta nel sistema economico nazionale una filiera chiave che meglio di altri comparti ha fronteggiato le ondate ribassiste del ciclo economico, dimostrando una grande resilienza della componente industriale. Secondo comparto per fatturato globale dopo la Metalmeccanica con un valore di 138 mld di euro nel 2018, ha beneficiato nell’ultimo decennio di un’evoluzione della domanda globale di alimenti molto aderente alle caratteristiche dell’offerta di prodotti del made in Italy, da sempre caratterizzata da una superiore qualità del prodotto, fulcro della competitività sui mercati internazionali del sistema delle nostre imprese.
La bilancia commerciale del settore è positiva se riferita all’industria, leggermente negativa laddove si includa anche il comparto agricolo: 41,8 miliardi di Euro le esportazioni – di cui 35 miliardi dell’Alimentare e Bevande e 6,8 miliardi del comparto agricolo – e 44,7 miliardi di Euro di importazioni, suddivise fra i 30,2 miliardi di Alimentare e Bevande e i 14,5 miliardi del comparto agricolo.
La principale macro-area per l’export alimentare è l’UE, che ha assorbito nel 2018 il 70,61% del totale, con in testa la Germania, seguita da Francia e Regno Unito, mentre al di fuori dell’Europa i principali mercati di sbocco sono l’America settentrionale con il 14,31% e l’Asia Orientale con il 6,42%.
In questa indagine, effettuata con la metodologia e i criteri di analisi ed estrazione analoghi a quelli utilizzati per il progetto Champions 2019, è stato integrato un criterio dimensionale pesando il fatturato come elemento preferenziale a parità di tutti gli altri criteri, all’interno di ciascun microsettore. Premesso che le performance all’interno del panel sono sensibilmente differenziate fra i singoli microsettori, i dati complessivi distanziano nettamente le medie generali di settore.
L’aggregato di queste 30 imprese presenta: un fatturato medio di 144 mln (su un panel che va dai 455 ai 47mln di euro); un CAGR 2012-2018 del 6,8% a fronte di un tasso di crescita annuo composto medio del comparto del 3,2%; un EBITDA medio degli ultimi tre esercizi del 13,86% a fronte di un valore riferito al comparto inferiore di oltre 6 punti (7,6%); un ROE 2018 del 10,61% a fronte di un valore calcolato in media per il settore del 7,6%; un patrimonio netto aggregato pari a 13,24 mld di euro (a fronte di 4,3 mld di fatturato). Questi dati, assieme ad una PFN negativa pari a 287 mln di euro (che indicano l’esubero di cassa su eventuali debiti finanziari), ad un leverage di 2,21 e ad un rapporto PFN/Ebitda medio pari a -0,51, indicano un assetto patrimoniale e finanziario di estrema solidità ed autonomia.
Interessante anche il dato della distribuzione territoriale di queste imprese. A guidare la classifica è l’Emilia Romagna, che conta ben 9 imprese Top. Seguono il Veneto e il Piemonte con 4 imprese a testa. Lombardia sul podio con 3 imprese, seguono poi la Campania, la Liguria e la Puglia con 2 imprese. A livello provinciale dominano le province di Verona, di Parma e di Cuneo con 3 imprese. Seguono con 2 imprese Napoli, Piacenza, Bologna e Genova.
La ricerca sarà presentata venerdì prossimo a Milano nel corso di un seminario promosso da ItalyPost con L’Economia del Corriere della Sera in collaborazione con l’Universita Bocconi, nel corso del quale interverranno alcuni degli imprenditori protagonisti: Riccardo Agugiaro, amministratore delegato Agugiaro & Figna Molini Spa, Alberto Balocco, presidente e amministratore delegato Balocco Spa, Alberto Bertone, presidente Fonti di Vinadio Spa, Annalisa Botter, consigliere Casa Vinicola Botter Carlo & C. Spa, Antimo Caputo, amministratore delegato Antimo Caputo Srl, Nicola Fabbri, amministratore delegato Fabbri 1905 Spa, e Fabio Leonardi, amministratore delegato Igor Srl.
Dopo l’intervento di Gianmario Verona, rettore Università Bocconi, l’incontro sarà concluso da Francesco Pugliese, amministratore delegato e direttore generale Conad Soc. Coop., intervistato da Daniele Manca, vicedirettore Corriere della Sera.