Ieri Luigi Di Maio, ha aperto un nuovo fronte, quello dell’orario dei negozi: «Dopo il decreto Dignità e il decreto Riders, dobbiamo andare avanti nella tutela delle persone che lavorano, come nel caso delle partite Iva e dei lavoratori dipendenti degli esercizi commerciali che sono sprofondati nella giungla degli orari di apertura e chiusura, cercando invano di battere i centri commerciali, rimanendo aperti 12 ore al giorno e 7 giorni su 7». Gli ha subito risposto Matteo Salvini: «Non vuole i negozi sempre aperti? Tranquillo Gigi, con tutte le tasse che state mettendo, manterrai la promessa».
Mentre sulla plastic tax è intervenuto il ministro dell’Economia, confermando che è aperto a possibili modifiche: «Una misura che disincentiva la plastica monouso è giusta, poi occorre rimodularla bene e sono pronto a discutere con gli operatori». Meno propenso invece Luigi Di Maio, che sembra difendere la misura a spada tratta: «Vedo che è nato un dibattito surreale. La plastic tax, serve a dare una scossa, a invertire la rotta. Non promuovi l’ambiente parlando, ma facendo delle scelte». Gualtieri invece ribadisce anche che il taglio del cuneo fiscale è un «pilastro» della manovra replicando alla richiesta di Italia viva di rinviarlo da luglio a ottobre. In serata Renzi interviene sulle parole di Gualtieri: «Per 24 ore un fiume di polemiche contro di me. Ora retromarcia in corso sulle nuove tasse. Apprezzo il buon senso». Insomma per la manovra si annuncia una navigazione parlamentare difficile, se in Senato la guida della commissione Bilancio è affidata al pentastellato Daniele Pesco, alla Camera a decidere l’ammissibilità degli emendamenti sarà Claudio Borghi, esponente del Carroccio.