L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare già stamane, dopo il via libera ieri dei consigli di amministrazione di Psa e poi a tarda sera di Fiat Chrysler ed Exor. A meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, come quello che a giugno fece fallire l’accordo con Renault, nasce il quarto gruppo automobilistico mondiale grazie a una «fusione tra eguali» da 50 miliardi di dollari.
Dopo le prime indiscrezioni martedì e le conferme dell’azienda francese e di quella italo-americana sui negoziati in corso, il titolo Peugeot è balzato ieri del 7 per cento all’apertura della Borsa di Parigi, e a Milano le azioni Fiat Chrysler hanno registrato un rialzo del 10,3%. In modo significativo, il titolo Renault invece perdeva ieri il 3,8 per cento in apertura, segno del rammarico per l’occasione mancata nei mesi scorsi.
A giugno, quando il presidente di Fca, John Elkann, spingeva per l’intesa con Renault, fu il governo francese a frenare chiedendo più tempo per coinvolgere a fondo Nissan e dare la priorità alla salvaguardia dell’alleanza ventennale con i giapponesi.
L’operatività
In Francia le sedi per le auto più diffuse, in Italia per quelle di lusso Jeep e Ram negli Usa
Stavolta il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire si è affrettato a lanciare segnali incoraggianti. «Lo Stato segue con attenzione e apertura le discussioni in atto tra Psa e Fca — hanno dichiarato fonti del suo gabinetto —. Questa operazione permetterebbe di creare il quarto gruppo mondiale e fare fronte alle nuove sfide della mobilità». Parigi sottolinea che il progetto di fusione con Fiat Chrysler consacra il risanamento di Psa con il sostegno diretto dello Stato e poi della Bpi (Banca pubblica di investimenti) sotto la direzione di Carlos Tavares (ceo di Psa). «I negoziati confermano il necessario consolidamento mondiale dell’industria automobilistica», proseguono le fonti del ministero.
Sono passati pochi anni dalla più grande crisi della storia del gruppo già noto come Peugeot Citroën, che nell’estate del 2012 fu a un passo dal fallimento. Si salvò grazie all’attivismo dell’allora ministro del Rilancio produttivo Arnaud Montebourg, all’intervento dello Stato e al passo indietro chiesto alla famiglia Peugeot. Due anni dopo, l’arrivo di Carlos Tavares — fino ad allora delfino di Carlos Ghosn alla Renault — ha dato l’impulso definitivo alla rinascita. Il governo francese chiede ora garanzie sull’occupazione e sull’impegno a «investire nella filiera industriale europea delle batterie elettriche», già oggetto di un accordo franco-tedesco.
Il nuovo gruppo sarà quotato a Parigi, New York e Milano. Sede legale e fiscale ad Amsterdam, sedi operative in Francia per le auto più diffuse, in Italia per quelle di lusso e in America per i marchi Jeep e Ram. Consiglio di undici membri (6 Psa e 5 Fca) con Carlos Tavares amministratore delegato basato a Parigi e John Elkann presidente. La società sarà paritetica, 50% Fca e 50% Psa; Fca potrebbe distribuire cinque miliardi di euro di dividendi straordinari, mentre allo studio di Psa c’è la vendita del 46% detenuto nella società di componentistica Faurecia.